Regia di Giuliano Montaldo vedi scheda film
Da un'idea del regista russo Konchalovsky, poi scritta dal non certo eccezionale Paolo Serbandini (vedi I Girasoli), che ha aiutato anche alla scenegiatura. Idea tortuosa, che dovrebbe mettere a fuoco la personalità eccessiva e contraditoria di Dostojevskij, operazione sulla carta anche interessante, ma che si doveva rivolgere ad altri investimenti produttivi, avendo a disposizione location a dir poco eccezionali. Il personaggio che più risolve è senz'altro quello del protagonista, contornato da bravi attori che fanno del loro meglio a rendere plausibile l'operazione.
Bisogna mettersi in testa che il nostro cinema non è più all'altezza di certe operazioni, senza cadere in povere cose para-televisive ed in questo caso, di vecchio stile; i risparmi sono evidenti ( lo stesso Montaldo ha chiamato figlie a raccolta, con spunto di nepotismo, anche eccessivo). Le scenografie di Francesco Frigerio (figlio di contanto!!), fanno del loro meglio, ma la stessa fotografia, evidentemente non ben stimolata, non riesce a ranggiungere gli scopi che l'operazione si era posta in mente. Costumi che rimarcano la povera operazione, insomma degna di uno sceneggiato Tv di oggi, ma che con il cinema mostra solo il fianco.
Montaldo era stato lontano dagli schermi per diversi anni, per la delusione avuta in Tempo di Uccidere, eppure non possiamo dimenticare certe sue opere degne di ammirazione, ad inziare da Tiro al Piccione e continuando fino al Marco Polo televisivo, questo si degno di cotanto respiro cinematografico; qui sembra essersi dimenticato di tutto o almeno si è adattato ad una produzione che ha compromesso il tutto.
Mi ha ricordato l'operazione di Faenza con I Vicere, forse in uno scalino più alto
Dostojevskij ritorna alla vita dal suo esilio in Siberia e va ad un colloquio con un giovane ricoverato in un ospedale psichiatrico. Questo gli confessa un proposito terroristico e lo fa coinvolgere in una situazione, essendo stato lui il simbolo di politiche del genere, ma costatando che è stato molto frainteso nei suoi pensieri
Ma Steve della Casa era proprio necessario?? Lo riconosciamo come giudice
Anche per lui ottima caratterizzazione nel ruolo di Gazin
Il servitore, ruolo piccolo ma ben gestito
Cratterizione ottima
bell'attacco al personaggio da giovane
Partecipazione un po' troppo diluita, ma lei è sempre una brava interprete
Quella teatralità necessaria per un ruolo come il suo, e diciamo che esce fuori vincente, uscendo dai ruoli finora propostigli
Di una sensibilità squisita, riesce ad entrare nei meandri cavernosi ed umani del suo ruolo
Davvero perfetta, e diciamo che ha fatto un bel passo avanti, acquistando una maturità ed una dramamticità che alza di diverse spalme il suo ruolo
Perfetta nell'espressioni, ma non certo nella dizione dove se il dialogo è più lungo viene fuori quel taroccamento giovanilistico che tanta televisione ci propina
Perfetto nel suo ruolo che dà anche qualche brivido
No, Montaldo non è riuscito a far vivere questa idea appassionante, come fecero a suo tempo i Taviani con Allosanfan, dico a suo tempo, perché anche loro da anni si sono appiattiti in maniera deplorevole. Peccato dopo tanto silenzio cinematografico ci si aspettava molto di più
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta