Regia di Alex de la Iglesia vedi scheda film
In certi film la verità non è matematica, cosi da smentire il pur illustre citato Wittgenstein. Specie quando la trama scorre su un sistema binario che vede coinvolti multipli di potenziali assassini, ed il denominatore comune si fraziona in un infinitesimale batter d’occhio tra i sospetti, sottrae prove, divide il pubblico, moltiplica i punti di vista, addiziona possibilità, somma e defalca con logica perversa, quasi una sequenza di Fibonacci all’ennesima potenza dove formulare equazioni con fattori differenti non risolve affatto il problema, ma ne propaga le variabili. E l’iniziale, vilipeso, battito d’ali di farfalla che produrrebbe sconquassi a milioni di chilometri, ritrova il suo senso grazie ad un calcolo differenziale, una sfida all’algebra, un ritorno alla verità, reale numero primo nella pur perfetta geometria dell’, appunto, irrequieto battito d’ali. Comunque è fatalmente matematico che la verità trionfi in un thriller o presunto tale, mai una volta che ti lascino in sospeso... e certo non è A beautiful mind e neanche The proof, ma, aò, sempre mejo che studiasse ‘du ore de trigonometria applicata…
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