Regia di Gustav Hofer, Luca Ragazzi vedi scheda film
L'Italia è un Paese in cui il cattolicesimo, pur agendo in maniera subdola e sotterranea, ha ancora più potere di quanto si creda e si voglia far credere: punto. Questo è il discorso di fondo del bel documentario della coppia Hofer/Ragazzi, simpatici e autoironici, impegnati a ricercare un senso nel conato libertario rappresentato dalla proposta di legge sui Dico, cioè le coppie di fatto, avanzata dal governo Prodi. Ottanta minuti di film non sono molti, ma davvero quel che c'è da dire si potrebbe riassumere in neppure un quarto della durata: dopo un po' si intuisce che i due protagonisti/registi non hanno novità da mettere in campo; il ritmo per lo meno è buono e c'è una discreta vivacità nell'eterogeneo collage di interviste raccolte sul tema. Esordio dei due registi, Improvvisamente l'inverno scorso (titolo che si rifà chiaramente a Improvvisamente l'estate scorsa di Mankiewicz, 1959, da Tennessee Williams e sempre incentrato sulla tematica omosessuale) vince il premio Salzgeber a Berlino. Che la Chiesa cattolica sia un cumulo di ipocrisia, superstizione, ottusità, paura, ignoranza, razzismo, violenza, malvagità, terrore, incoscienza, sadomasochismo e quant'altro, nel 2008 non costituisce affatto novità e volerlo dire proprio in Italia, di fronte a un pubblico che difficilmente potrà comprendere appieno il discorso, per quanto semplice, è un gesto (apprezzabile, ma inevitabilmente) suicida. Che il messaggio di Cristo poi fosse tutt'altro, improntato anzi all'amore reciproco fra gli esseri umani, al rispetto e alla tolleranza, è ulteriore considerazione francamente giustissima, ma poco originale. "Hanno scelto la via più facile: deificare Cristo anzichè comprenderlo" (Guido Ceronetti). 6/10.
Luca e Gustav, giornalisti, stanno insieme da otto anni; quando sentono che il governo Prodi ha intenzione di introdurre diritti per le coppie di fatto, si muovono per Roma a sondare le opinioni dei passanti, dei cortei ciellini, dei manifestanti gay/lesbo, dei politici stessi.
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