Regia di Jon M. Chu vedi scheda film
Quando lo schermo diventa palcoscenico. Step Up 2 è il teen movie per eccellenza: prendete una manciata di ragazzini, riuniteli in bande (anzi, in crew!), portateli sulla strada e fateli ballare. Aggiungete una storia d’amore e dosi massicce di slang giovanile. Questa è la storia e non c’è nulla di più. Tra Saranno Famosi e Save the Last Dance il film corre tra un numero di ballo e l’altro, variando musiche, coreografie e danze. Per godersela, bisogna solo lavorare di forbici: snodi narrativi, incongruenze logiche, dialoghi demenziali – insomma l’esile pretesto che tiene insieme il tutto – vanno eliminati. Come non ci fossero. Allora il film diventa il Grease degli street-dancer, un musical scatenato che mischia hip hop, tip tap, salsa e break dance. O è solamente un video di All Music dilatato su due ore? Potete pensarci, se ci riuscite, mentre seguite il ritmo pestando i piedi sotto la poltrona. Ambientato a Baltimora e girato da un ex ballerino, Step Up 2 tiene sotto controllo la retorica in dotazione: qui il messaggio non è tristemente competitivo («come dovresti essere per arrivare al successo») ma allegramente filosofico («sei quello che sei e balli abbastanza bene»).
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