A Roma, il racket colpisce spietato chi non paga il pizzo. I bravacci della mala hanno avuto mano libera: violenza e morte per chi sgarra. Di fronte all'impotenza della Legge, il maresciallo Nico Palmieri organizza una squadra di vigilantes violenti quanto i "cattivi".
Note
Uno dei migliori film di Enzo Girolami Castellari, che non ha mai voluto svelare come abbia fatto a girare la splendida scena della macchina che precipita con dentro Fabio Testi. Quando il cinema era davvero "a prova di morte", senza effetti speciali di sorta. Cast di "facce da galera" ineguagliato. A suo modo, un titolo da antologia.
La scena della macchina che rotola è l'unica scena memorabile in un film che fa dell'insensatezza, stupidità poliziesca e inverosimilità delle situazioni e della sceneggiatura tali da metterlo fra i primi posti dei film senza senso. Non proteggi i testimoni, sparatorie tragicomiche e, infine, ben tre auto che esplodono a colpi di pistola. 2 meno
Una banda di sadici criminali terrorizza, impunita, Roma, e l'unico poliziotto degno di questo nome tenta di fermarli. Pane per i denti per Enzo Castellari, regista che si compiace di rappresentare la violenza.
Renzo Castellari è un cineasta che di solito evito, perché è il regista della spettacolarizzazione della violenza (cosa che avviene anche in questo caso). Mi riferisco a ralenti, zoom, e ad altre tecniche per enfatizzarla. Benché non lo definirei un bel film, è forse comunque uno dei suoi esemplari migliori, di cui non ho abbandonato la visione. La crudezza, e… leggi tutto
Mi piace pensare che il buon Castellari abbia voluto con i primi minuti di film dirci: preparatevi perchè questo film è tosto, sporco e cattivo! nei primi minuti di film si vedono le peggiori cose che un onesto cittadino può temere da criminali di strada: rapine, furti, violenze; tutto montato in una fredda e veloce sequenza, con luci e inquadrature fredde, mi ha dato… leggi tutto
Minaccia, ricatto, violenza gratuita, anche qualche proiettile ben assestato: qualsiasi mezzo è lecito per combattere i 'cattivi'. Certo che non è una gran morale, quella che sta dietro a questo Grande racket; del resto stiamo parlando di un filmetto piuttosto scontato con attori di livello modesto, mezzi a disposizione altrettanto limitati (ma ben utilizzati, va riconosciuto) ed… leggi tutto
"Anche se in molti dei suoi aspetti questo mondo visibile sembra formato nell'amore, le sfere invisibili furono formate nella paura." (Herman Melville)
Una delle più attese rassegne estive, quest'anno offre una…
Renzo Castellari è un cineasta che di solito evito, perché è il regista della spettacolarizzazione della violenza (cosa che avviene anche in questo caso). Mi riferisco a ralenti, zoom, e ad altre tecniche per enfatizzarla. Benché non lo definirei un bel film, è forse comunque uno dei suoi esemplari migliori, di cui non ho abbandonato la visione. La crudezza, e…
A Roma l'organizzazione criminale capitanata da "Rudy il marsigliese" terrorizza i negozianti della capitale attraverso il racket e le estorsioni. Il maresciallo Palmieri (Fabio Testi) ,stufo dell'immobilismo della polizia decide così di creare un gruppo armato chiamando a se tutti i taglieggiati dalla banda del marsigliese, al fine di riprendersi il controllo della città e…
Mi piace pensare che il buon Castellari abbia voluto con i primi minuti di film dirci: preparatevi perchè questo film è tosto, sporco e cattivo! nei primi minuti di film si vedono le peggiori cose che un onesto cittadino può temere da criminali di strada: rapine, furti, violenze; tutto montato in una fredda e veloce sequenza, con luci e inquadrature fredde, mi ha dato…
Negli anni Settanta,molto del cinema d'azione all'italiana (ma anche estero)veniva etichettato come reazionario:abbastanza pertinente,perchè di solito,in una chiave individualista fino al parossismo,i protagonisti,legati da troppi vincoli,dopo provocazioni e vessazioni allucinanti,impugnavano le armi,o mollavano il distintivo,e scatenavano una reazione finalmente all'altezza della violenza…
Giunti al terzo capitolo della mia playlist personale dei registi sottovalutati. Questa è la volta di un nostro regista, il mai troppo lodato Enzo G. Castellari, regista di film molto particolari. Amico di…
L'unico film di Castellari che mi è piaciuto. Nonostante sia uguale a mille altri film polizieschi, il finale è completamente diverso diventanto quasi un film alla John Woo. Ritmo molto elevato, violento, pieno di azione che non annoia mai. Bravo Fabio Testi
Minaccia, ricatto, violenza gratuita, anche qualche proiettile ben assestato: qualsiasi mezzo è lecito per combattere i 'cattivi'. Certo che non è una gran morale, quella che sta dietro a questo Grande racket; del resto stiamo parlando di un filmetto piuttosto scontato con attori di livello modesto, mezzi a disposizione altrettanto limitati (ma ben utilizzati, va riconosciuto) ed…
"Il grande racket" diretto nel 1976 da Enzo G. Castellari,devo dire che l'ho trovato un piccolo gioiellino. La storia si svolge a Roma,dove l'ispettore Nico Palmieri,indaga su un grande racket che c'è in città,e non sa come accusarli e ha trovare prove contro di loro. Ma non sa che questo costerà migliaia di vite umane con risvolti inaspettati su tutti i fronti. Il…
E dopo gli sbadigli di Tavole Separate, finalmente un film con un po' di movimento.
Sky lo presenta come stracult proibito. Non ho capito perche', a parte un paio di scene che forse, per quei tempi, erano davvero ose'
Uno dei capisaldi del poliziesco italiano, diretto in modo sicuro e con un ritmo che tiene incollati gli spettatori davanti allo schermo. Certo la trama non dice nulla di nuovo: abbiamo il solito poliziotto (un Fabio Testi assai convincente) che sfiduciato nei confronti delle istituzioni decide di vendicarsi contro una banda capeggiata dal marsigliese di turno che ricatta i commercianti. Nelle…
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Commenti (3) vedi tutti
La scena della macchina che rotola è l'unica scena memorabile in un film che fa dell'insensatezza, stupidità poliziesca e inverosimilità delle situazioni e della sceneggiatura tali da metterlo fra i primi posti dei film senza senso. Non proteggi i testimoni, sparatorie tragicomiche e, infine, ben tre auto che esplodono a colpi di pistola. 2 meno
commento di BradyUna banda di sadici criminali terrorizza, impunita, Roma, e l'unico poliziotto degno di questo nome tenta di fermarli. Pane per i denti per Enzo Castellari, regista che si compiace di rappresentare la violenza.
leggi la recensione completa di BalivernaVoto 6. [22.07.2011]
commento di PP