Regia di Piero Vivarelli vedi scheda film
Nadia superstar è qui al primo ruolo da protagonista ma resterà un episodio isolato nella sua carriera dedicata in prevalenza al soft core, il suo aspetto è molto diverso da quello che assumerà in seguito: ha l'aria di una giovane ragazza in vacanza ai Caraibi e sfoggia dei vestitini anni settanta mica da ridere per non parlare dei bikini quando è immersa nella natura selvaggia luminosa e incontaminata, purtroppo non è mai stata una grande attrice e qui in particolar modo è davvero inguardab.....mmmm (non posso associare questo aggettivo a Nadia) è davvero pessim....(neanche questo va bene) insomma recita da cani in un film cane.
La trama è assolutamente inconsistente e vorrebbe in qualche modo creare una qualche tensione erotica nella bella Nadia influenzata dalla sua amica locale che la introduce ad un imprecisato culto del Dio serpente, ma il tutto è spiegato ed esposto malissimo, non c'è ritmo e la regia latita mentre gli sbadigli arieggiano il locale a più non posso, ultimo dei difetti del film e per certi versi anche il più marchiano è la totale incapacità del regista di sfruttare il corpo splendido di Nadia superstar in qualche scena sessualmente esplicita e ben fatta: petting coperti dallo schienale di una poltrona e inquadrature in sequenza dalla caviglia al giniocchio sono il massimo della libidine.
Nadia Cassini in uno dei suoi tanti bikini indossati per Il Dio Serpente
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