Regia di Boris Barnet vedi scheda film
Le “pagine di vita” sono le fasi di una lotta, contrassegnata da una continua sfida tra la teoria e la pratica; il pensiero e il sentimento partoriscono progetti e desideri, che però la realtà contrasta, tant’è che tutto ciò che viene costruito può essere distrutto. Ma se l’edificio è debole rispetto alla violenza degli eventi, tocca a noi opporci al mondo con la resistenza e la volontà di chi non cessa mai di fare e di sognare. Questo film è una celebrazione quasi mitologica della perseveranza, che, portata alle estreme conseguenze, è la cocciutaggine dell’utopia, e come tale impone all’uomo fatiche degne di un semidio. Erculea è in, questo senso, la figura della protagonista Nina, personificazione dell’ideale comunista che vede nella persona una fonte inesauribile di risorse, ed una innata, incrollabile propensione al progresso: una determinazione “femminile”, in cui la razionalità è la austera esecutrice, però la passionalità è la sensuale musa ispiratrice.
“Amare significa scorrazzare nel cortile/ e fino alla notte nerocorvina/ tagliare la legna/ giocando con la propria forza/ con la scure lucente.”
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