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Killing Birds - Uccelli assassini

Regia di Claudio Lattanzi vedi scheda film

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La recensione su Killing Birds - Uccelli assassini

di mm40
3 stelle

Nella villa in cui era stata compiuta una strage anni prima, arriva un gruppo di giovani ornitologi. Ben presto cominciano a verificarsi inquietanti fatti di sangue, naturalmente collegati ai passati omicidi.

Un lavoro piuttosto stereotipato, questo Killing birds, noto anche con il titolo italiano (letterale) Uccelli assassini o ancora come Raptors o Zombie 5, a testimonianza della chiarezza di intenti con cui il film è stato sviluppato sin dall’inizio. Siamo nel 1988 e al 26enne Claudio Lattanzi, fervente appassionato di horror, viene data l’opportunità di esordire dietro la macchina da presa; il produttore è Joe D’Amato, che si occupa anche della fotografia con lo pseudonimo Fred Sloniscko Jr., mentre al regista viene appioppato il nome d’arte Claude Milliken; Milliken e Sheila Goldberg – nome reale – scrivono quindi il soggetto, mentre alla sceneggiatura pensa Daniel Ross, vale a dire Daniele Stroppa. Stereotipato, si diceva: Killing birds è fin dal principio un film prevedibile e non esattamente originale nella successione dei presunti colpi di scena; Lattanzi riesce comunque a confezionare un’operina in sé sensata, fedele ai suoi (limitati) obiettivi, senza eccessi o sbavature fastidiose, grazie anche alle musiche di Carlo Maria Cordio e, naturalmente, agli effetti speciali di Robert Gould e Harry Harris. Nonostante la presenza di cognomi inglesi nel cast tecnico e in quello artistico (Robert Vaughn, Lara Wendel, Leslie Cummins, Timothy W. Watts, James Villemaire e Lin Gathright sono i principali interpreti), si tratta di una produzione interamente nostrana. Lattanzi proseguirà la carriera come aiutoregista (anche di Soavi e di Lenzi), sceneggiatore e saltuariamente regista, tornando a dirigere un lungometraggio a soggetto solamente trent’anni esatti più tardi, con Everybloody’s end (2018). 3/10.

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