Regia di Christopher Nolan vedi scheda film
Al netto di un certo miglioramento nel gestire la componente action (per quanto le sequenze incriminate continuino a non incontrare il mio gusto) e dell'assenza di un'ingombrante fase preparatoria atta ad illustrare le origini del personaggio, il livello rimane in sostanza quello del primo film. Anzi, forse c'è addirittura qualche problema in più: il cattivo, per quanto interpretato magistralmente, sembra la versione caricaturale e stereotipica del Ra's al Ghul di Neeson, una sorta di criminale anarchico che filosofeggia sul dominio del caos utilizzando frasi fatte da biscotto della fortuna, con una rete capillare di contatti e possibilità tecnologiche che gli derivano non si sa bene da dove (dato che inizialmente non ha una un'organizzazione alle spalle e nessuno l'ha mai sentito nominare); la banda di mafiosi è iconica quanto una tazza di caffellatte ed ha picchi di positività totalmente fuori contesto (il boss che si pente per gli attentati del Joker: ma se l'ha sguinzagliato lui?!); il protagonista non ha alcun dualismo percepibile venendo quindi privato di quella componente lacerata da disturbo dissociativo di personalità in grado di renderlo affascinante (anche nel precedente si vedeva poco, ma qui proprio per nulla). Ma forse la cosa più fastidiosa è il personaggio di Harvey Dent: nel materiale d'origine veniva descritto come una persona con un substrato disturbato già prima della menomazione, qua invece è un boy scout con la mascellazza squadrata e buono come il pane (abbastanza insopportabile). Fatico inoltre a comprendere (anche se non si tratta necessariamente di un difetto) il motivo per cui all'epoca venne venduta come un'opera estrema e controversa dato che, fra i film usciti fino a quel momento basati sul personaggio, penso sinceramente che questo sia quello più infarcito di buoni sentimenti: a parte il fatto che venga quasi completamente abolita la violenza direttamente mostrata (non è un problema di per sé, ma se pensiamo a cosa combinavano Jack Nicholson e Danny DeVito in film di vent'anni prima...), tutto è atto a dimostrare quanto l'umanità in fondo sia buona e brava (la scena delle navi è da diabete) a parte poche mele marce facilmente estirpabili, ed anche una bugia detta a fin di bene dev'essere vissuta come qualcosa di tremendamente sofferto. D'altra parte rispetto a Batman Begins è più dinamico, meno impantanato su sé stesso e di conseguenza anche meno noioso: sul piano del puro blockbuster può effettivamente regalare delle soddisfazioni (anche se non a me).
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