Regia di Christopher Nolan vedi scheda film
Secondo capitolo della trilogia sull'Uomo Pipistrello firmata da Christopher Nolan, preceduto da Batman Begins (2005) e seguito da Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno (2012). Di esso si è già detto di tutto e il contrario di tutto, divisi fra chi lo ama e chi lo odia. Da parte mia, non ho mai riscontrato quel presunto salto di qualità rispetto al primo film, che per me è altrettanto valido se non di più. Attenzione, però, che il mio non vuole affatto essere uno sminuire questo, quanto piuttosto un semplice riconoscere i meriti dell'altro.
L'opera qui presente è davvero ottima e sfiora l'eccellenza. Le manca solo un qualcosa che non sono bene in grado di definire. Non è l'eccessiva lunghezza, perché nella mia esperienza personale non si è mai rivelata una sofferenza e, al contrario, la trama mi è sempre sembrata ben strutturata, con i giusti colpi di scena. Non è il ritmo o il coinvolgimento, in quanto in entrambi i casi s'abbonda a dismisura, con l'azione e la tensione a dominare senza sosta, dall'inizio alla fine. Non sono i personaggi, giacché se l'interesse non viene meno è proprio grazie a loro, dall'intensa partecipazione emotiva per le imprese di Batman (Christian Bale) e Harvey Dent (Aaron Eckhart) allo stile canzonatorio di Alfred Pennyworth (Michael Caine) e Lucius Fox (Morgan Freeman), passando per la follia e il caos del Joker (Heath Ledger). Ergo ogni diversa anima, tono e tematica assume una sua corretta collocazione e dimensione, a partire dai dialoghi indimenticabili...
Il Cavaliere Oscuro non è forse un capolavoro, ma è di certo un più che degno sequel di Batman Begins. E dei tre episodi della saga raccomando, come sempre, la fruizione in ordine cronologico. Voto: 4,5/5.
Con l'aiuto del tenente Jim Gordon e del procuratore distrettuale Harvey Dent, Batman si prepara ad eliminare una volta per tutte il crimine organizzato a Gotham. Il terzetto si dimostra efficace. Ma ben presto i tre si troveranno ad affrontare un nuovo genio del crimine in ascesa, noto come il Joker, che fa precipitare Gotham nell'anarchia e costringe Batman ad avvicinarsi pericolosamente al confine sottile che separa un eroe da un vigilante.
Due talenti al prezzo di uno. Queste imponenti e suggestive musiche, infatti, nascono dal prezioso incontro di due comprovati talenti, Hans Zimmer e James Newton Howard. La loro collaborazione ci regala delle sonorità che ben amalgamano le due diverse anime cui i compositori si sono dedicati: ad esempio, il primo al Joker, il secondo a Dent.
Quando si rimane impressionati è arduo concentrarsi sui difetti. Direi nulla in particolare, ma non ne sono certo.
Più prosaico e magniloquente che mai, ma non si può negargli l'onore delle armi. Ha talento pure quando non è sintetico ed è capace della dovuta accortezza nel gestire al meglio gli intrecci più articolati.
Non gli è dato esprimersi in tutta la sua potenzialità, ma il suo Bruce Wayne / Batman è comunque efficace.
Ruba la scena a chiunque con la sua irrefrenabile interpretazione del Joker, in un'immedesimazione senza pari.
Acuto, sornione e puntuale, assistere al suo Lucius Fox è sempre un piacere.
Riunisce nel suo Alfred Pennyworth sia la tipica aria da gigione sia il tono del custode di perle di saggezza.
Si conferma l'onesto tenente James Gordon, dal volto umano.
S'impegna ma, a mio avviso, Rachel Dawes non si dimostra mai abbastanza amabile, neanche stavolta.
Il gangster Salvatore Maroni.
Un valente Cavaliere Bianco, Harvey Dent, il nuovo procuratore distrettuale di Gotham City. Molto bravo.
Breve cameo, è ancora il Dott. Jonathan Crane.
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