Regia di Michael Davis vedi scheda film
Vi invitano a vedere un film nel quale un tizio trafigge la testa di un altro con una carota. Avete tre opzioni: 1) Mandate tutti al diavolo e andate a vedere James Gray. 2) Vi fate trascinare stancamente sperando che i quasi 90 minuti di proiezione passino senza far danni. 3) Accettate con entusiasmo perché chi ha pensato una scena simile è un genio. Per indole personale, abbiamo ovviamente scelto la numero 3. In effetti, in Shoot’Em Up Clive Owen, che sgranocchia carote come Bugs Bunny, ne infila una nell’occhio di un killer, trapassandolo. Ma di geniale non c’è nulla. Anzi, lo spettacolo è così demente da far venire i crampi agli occhi. Un giustiziere travolto da insolito destino deve salvare un bebè dalla furia omicida di Paul Giamatti (l’ha fatto per soldi, niente di male...) e si affida alle cure della prostituta Monica Bellucci. Dopo quattro minuti di film ci sono già dodici morti. Allo scadere del countdown circa un centinaio, uno fatto secco sparando con le dita. Tra amenità insopportabili si celebrano le vette concettuali degli “sparatutto”, senza però l’interat?tività dei videogame. Prigionieri di un film orribile, si rimpiange persino il doppiaggio. Nella versione originale, infatti, la Bellucci dice in italiano tutte le parolacce in voga nel Belpaese, e anche così le dice male.
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