Il celebre pugile Boris, dopo essere salito su un treno senza curarsi della destinazione, giunge nella sperduta città di Mars, un piccolo villaggio della Crimea dove si trova un’industria di giocattoli di statura nazionale (chiamata anch'essa Mars) che un tempo dava lavoro a tutti gli operai della regione. Poco dopo il suo arrivo Boris comincia a fare la conoscenza dei membri della cittadina tra cui spiccano Gregori, un giovane innamorato della proprietaria della libreria locale, e Greta, che sogna di lasciare la città. Dopo un solo giorno, la presenza di Boris inizia a sconvolgere le loro vite.
Note
Il film ha delle ingenuità, il surrealismo a volte nuoce, ma si percepisce in maniera chiara il discorso di fondo: la Russia ragiona per metafore ma è molto concreta quando si concentra sulla perdita del proprio baricentro. Mars diventa così il luogo simbolo di una civiltà alla deriva, alle prese con una globalizzazione che non comprende e attratta dalle scorciatoie che offrono gli “uomini forti”.
Sarà un mio limite, anzi sicuramente lo è ma faccio fatica ad accostare il cinema russo al genere della commedia. Sarà che per me il cinema è sempre l'espressione della società che lo partorisce ma così di primo acchitto non mi viene in mente nessun film russo di questo genere. Mars forse va a colmare questa lacuna anche se ascriverlo al genere della commedia è abbstanza riduttivo. Il… leggi tutto
Il film vorrebbe essere un adorabile e colorato Kusturica, con tocchi di surrealismo qui e là, ma in realtà è perfettamente inutile e senza il minimo scopo. La trovata dei peluches lo rende solo stucchevole e zuccheroso. E i personaggi sono pure antipatici e bolsi. Furbissimo e noiosissimo. leggi tutto
Le favole che abbiamo sentito nell’infanzia o che adesso raccontiamo ai bimbi sono tutte piene di personaggi e casette colorate e questo film, che sa tanto di favola, è ugualmente colorato, anzi ipercolorato, fino a diventare un problema per i due protagonisti, Boris e Grigori, che purtroppo sono daltonici.
Infatti succede che Boris, un pugile dalla faccia sempre triste,…
Sarà un mio limite, anzi sicuramente lo è ma faccio fatica ad accostare il cinema russo al genere della commedia. Sarà che per me il cinema è sempre l'espressione della società che lo partorisce ma così di primo acchitto non mi viene in mente nessun film russo di questo genere. Mars forse va a colmare questa lacuna anche se ascriverlo al genere della commedia è abbstanza riduttivo. Il…
Il film vorrebbe essere un adorabile e colorato Kusturica, con tocchi di surrealismo qui e là, ma in realtà è perfettamente inutile e senza il minimo scopo. La trovata dei peluches lo rende solo stucchevole e zuccheroso. E i personaggi sono pure antipatici e bolsi. Furbissimo e noiosissimo.
Mars non è uno snack ma una città dell’ex Unione Sovietica. Ha perso una k (si chiamava Marks) e quindi il rimando al babbo del comunismo. Senza identità, gli abitanti subiscono le contraddizioni del loro tempo e del loro Paese, a mollo come l’isola kusturiziana tra passato e futuro, modernità e tradizione. Un giorno arriva da Mosca il pugile Boris, che di per sé è una novità…
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