Regia di Philippe Aractingi vedi scheda film
Meraviglioso, sconvolgente. Ci sono poche occasioni in questo mestiere in cui hai la sensazione di occuparti di qualcosa di davvero importante. Questa è una di quelle. Il regista franco-libanese Philippe Aractingi ci consegna un piccolo capolavoro. Stiamo parlando di film, di finzione, di un perfetto congegno narrativo in cui struttura, macchina da presa e attori si fondono completamente, abbandonandosi al mistero di un linguaggio composito come quello del cinema. Aggiungete uno sfondo completamente reale, e farete fatica a sollevarvi dalla poltrona a proiezione terminata. La storia di Zeina, madre alla ricerca del proprio figlio di sei anni tra le macerie di un Libano devastato nell’estate del 2006, è un road-movie in piena regola. Ma assieme al tassista Tony, la donna osserva dal finestrino di un taxi persone vere, fatti reali. Aractingi era lì, tra le rovine di un Libano martoriato, con i suoi due attori, straordinari. Liberi di mettere in scena una splendida sceneggiatura, mentre intorno a loro ogni cosa era terribilmente straziante e vera. C’è voluto del coraggio per girare “sotto le bombe” un film - ovvero: finzione - che ti intrappola per quasi due ore nella durezza di ciò che è realmente accaduto.
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