Regia di Anna Negri vedi scheda film
Lasciarsi un giorno a Roma, come cantava Niccolò Fabi. Storia di Giovanni e Lucia, promessi sposi giovani, belli e per un po’ pure felici, anche perché nasce un pupo. Poi lui ci (ri)pensa, non ci sta e se ne va. Così, senza un motivo vero. Perché non c’è mai una ragione quando un amore finisce, come diceva Cocciante. Cose che capitano, al cinema e nella vita. La cosa interessante è che Anna Negri, regista, si è inventata un film nel film, mettendo in mezzo il punto di vista, per nulla strabico, di una troupe che sta girando un documentario sulla coppia. Soprattutto sulla loro vita da precari dello spettacolo. Però la situazione prende una piega imprevista e la telecamera e i cameramen diventano testimoni dei mal di cuore e dei mal di pancia dei due protagonisti. Lui bamboccione, Marco Foschi, faccia stralunata e sofferente. Lei, bambolina cucciola, Alba Rohrwacher, di rara grazia e intrigante semplicità. Bene, bravi, bis. E anche il titolo è doppio: riprendimi, nel senso del filmare e del non lasciar fuggire via. Il risultato è una tragicommedia rapida e sapida, variazione sul tema della docufiction, genere trendy che si gira per passione e per denaro (da risparmiare) con tecnologia digitale. Che in questo caso non esclude dialoghi e situazioni dentro cui perdersi con leggerezza.
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