Regia di Mark Osborne, John Stevenson vedi scheda film
Chi mi conosce sa bene che il sottoscritto è un fan sfegatato di ogni cosa che si muova e che sia targata Pixar. Ovvio quindi che in una ideale (ma anche concreta) comparazione con i prodotti della Dreamworks, la mia scelta sia quantomeno scontata. A questo aggiungiamo poi che il massimo successo targato Dreamworks, l'orco verde Shrek, non l'ho mai apprezzato, forse in quanto personaggio che ha come interlocutore ideale un pubblico composto esclusivamente da ragazzini. Ma dopo la visione di questo Kung Fu Panda il mio giudizio ha subìto qualche modifica. Intendiamoci: nel senso che questo "Pandamonio" rappresenta un passo in avanti enorme da parte della Dreamworks, e una scelta estremamente felice sia dal punto di vista tecnologico che contenutistico. Tuttavia ciò non sposta affatto i miei equilibri e continuo dunque a pensare che complessivamente (per fantasia creativa, complessità psicologica dei personaggi, livelli di lettura delle opere etc) fra Pixar e Dreamworks non ci sia storia, e che la Pixar stacchi ancora la sua concorrente di parecchie lunghezze. Ciò detto, il Panda "kung fu fighter" è un personaggio da amare, che fa una simpatia contagiosa e non solo ai bambini: come fa un adulto a non intenerirsi almeno un pò di fronte a questo cicciottello sfigato e goloso che conquista la sua dignità restando però sè stesso e trasformando le sue debolezze in punti di forza? E' chiaro che si tratta di un meccanismo psicologico costruito perchè molti di noi (adulti e bambini) ci si possano riconoscere. Dunque un personaggio indovinatissimo, semplice ed efficace. Come semplicissimo è il messaggio della pellicola, che arriva forte e chiaro alle migliaia di bambini che stanno facendo fare il sold-out a tante multisale. Certo, ci sarebbe difficile immaginare questo Panda come ipotetico prodotto degli studi Pixar: troppo elementare e diretto. Ormai alla Pixar lavorano esclusivamente su soggetti, storie e personaggi complessi, che divertono i bambini ma che forse vengono meglio recepiti dagli adulti. Ed è questo che mi porta a pensare che con i prodotti Pixar oltre che di spettacolo popolare si possa parlare anche di Grande Cinema. E proprio di spettacolo popolare nelle sue vette più alte si parla a proposito di "Kung Fu Panda". Prodotto studiato per suscitare tenerezza e ilarità seguendo una logica infallibile. Personaggi di contorno elaborati nei minimi dettagli. E poi lo sfondo imponente di una cultura millenaria, quella cinese, resa visivamente in modo superlativo. Infatti il film è a cavallo fra la parodìa affettuosa e l'atto d'amore verso il genere "wuxia", di cui riprende alla perfezione gli elementi attraverso uno stile visivo vivace e coloratissimo. Ebbi modo di vedere "Hellboy 2" in una sala con proiezione digitale e l'effetto fu strabiliante, per cui, avendone anche in questo caso l'occasione, ho optato per la fruizione digitale. Ma stavolta ho voluto fare di più: dopo la visione in digitale ho rivisto il film in una sala "normale". Il confronto ha dato un esito impietoso: la visione "ordinaria" appare misera, spartana, quasi deprimente rispetto all'altra. Ed ora mi tocca aprire una parentesi antipatica, ma DEVO farlo. Il tema è quello della "moda" di far doppiare i film destinati ai bambini, e dunque specialmente i cartoni, ai soliti noti (vip) della tv e della radio e perfino (bah!) dello sport...Alcuni ancora ricordano con raccapriccio uno straripante Fiorello che ci illustrava il mondo dei pinguini. Intendiamoci: nulla di personale contro Fabio Volo, personalità poliforme dello spettacolo, talento della comunicazione e tutto quello che volete, ma.....1) E' mai possibile che un panda cinese parli con accento bresciano?????? 2) A parte che nell'edizione originale si può contare sulle voci di artisti come Jack Black e Dustin Hoffman mentre noi ci dobbiamo al solito accontentare dei divetti da "Costanzosciò", è mai possibile che nei titoli di coda appaia SOLO il nome di Fabio Volo??? Lo trovo scandaloso: e gli altri doppiatori chi sono? I figli della serva?? Questa cosa mi ha irritato non poco, fermo restando che se mi sono sbagliato e in realtà in fondo (ma proprio in fondo in fondo) ai titoli compaiono elencate anche le altre "voci" italiane del film, sarò ben lieto di accogliere smentite e di fare pubblica ammenda. Resta comunque il fatto di un protagonista doppiato in maniera a dir poco discutibile. Pur essendomi divertito all'ennesima potenza, trovandomi a ridere e a sorridere dall'inizio alla fine, circondato peraltro da una moltitudine festosa di bambini, non posso attribuire il massimo della votazione al film (e questo -giusto o sbagliato che sia- è un ragionamento tutto mio) perchè la Pixar ha segnato nel campo dell'animazione una soglia di qualità nei contenuti (oltre alla tecnologìa, ovvio) che rappresenta anche un punto di non ritorno. E questo film, pur immensamente godibile, non possiede quei requisiti "alti" che hanno invece le ultime produzioni Pixar, e che stabiliscono ormai un discrimine tra (ottimo) cinema popolare per bambini/famiglie e (ottimo) Cinema tout-court...(con la C maiuscola). In altri termini: da una parte la comicità diretta e dall'altra la POESIA. Si tratta comunque di un pregevolissimo blockbuster che merita tutto il successo popolare che sta avendo. Anzi, per chiudere vorrei citare la sequenza più esilarante del film, quella del duello fra il Panda e il Maestro a colpi di bacchetta: assolutamente irresistibile (lo giuro).
Voto: 8/9
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