Regia di Francesco Ranieri Martinotti vedi scheda film
La seconda volta di Siani con Francesco Ranieri Marinotti si scorda eccome, non avendo nulla di originale, ma solo un registro comico da cui attingere piuttosto desueto. La volontà di fare una commedia pulita e divertente c’è. Ma rimane appunto solo una volontà.
L’agente immobiliare Giulio (Alessandro Siani) incontra dopo anni Ilaria (Elisabetta Canalis) che amava ai tempi della scuola. Per caso scopre che la ragazza ha intenzione di prendere casa insieme al suo più attempato compagno, ma capisce anche che l’intenzione reale di Ilaria è quella di stare con Giulio. Ma la questione amorosa non è l’unica preoccupazione per Giulio, che deve fare i conti con i genitori in crisi e la sorella promessa ad un rincitrullito.
Commediola a tinte sbiadite con Alessandro Siani protagonista ed una serie di caratteristi a girargli intorno. Soliti soliloqui del guitto partenopeo, che scimmiotta Massimo Troisi, addirittura prendendone a prestito pezzi importanti di cinematografia (molto ricorda, se non plagia, “Ricomincio da tre”: Francesco Albanese è la copia sputata dell’insicuro e piagnucolante Lello Arena, Fiorenza Marchegiani – che qui fa la madre – era la fidanzata di Troisi, il viaggio in Toscana ricorda quello a Firenze e Filippo – Paolo Ruffini – è un moderno Robertino).
La protagonista femminile è Elisabetta Canalis, che annovera la metà delle espressioni leggendariamente attribuite a Clint Eastwood: la sua è “perennemente imbronciata”.
Dopo un paio di cinepanettoni, Siani torna ad essere diretto da Francesco Ranieri Martinotti, due anni dopo “Ti lascio perché ti amo troppo”. Nessun passo in avanti, nonostante il tentativo di creare una comicità senza volgarità, piuttosto controllata: il mestiere e l’appartenenza campanilistica sono la cagione dei contrasti e la base dei qui pro quo che dovrebbero divertire. Invece sono solo buchi nell’acqua che non assurgono al novero di commedia, ma solo il tentativo di imbastirne una. Colpa anche di una sceneggiatura che, al di là degli “omaggi insistiti” di cui sopra, ha di buono soltanto un ritmo accettabile.
Insomma, a dispetto del titolo, la seconda volta di Siani (con Francesco Ranieri Martinotti) è facilmente destinata all’oblio.
Carmine Cicinelli
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta