Regia di Charles Guard, Thomas Guard vedi scheda film
Traducono in gergo hollywoodiano l’horror di Kim Ji-woon Two Sisters (a sua volta ispirato a una fiaba) i fratelli Guard. Traducono e rimpolpano di elementi classici. Anna rientra in famiglia dopo dieci mesi passati in un istituto psichiatrico, a seguito della tragica morte della madre. Scopre che, nel frattempo, il padre si è fidanzato con l’infermiera che si occupava della donna malata. Vi saranno già venuti in mente una dozzina di titoli. Da La fiamma del peccato a Nanny la governante, da L’ombra del dubbio a Le verità nascoste. E non a torto. La badante Elisabeth Banks ricorda Rebecca De Mornay in La mano sulla culla ma, per nostra fortuna, non tutto è ciò che sembra. Horror decisamente sopra la media, capace di sposare il thriller psicologico, arrivando quasi senza intoppi al colpo di coda finale. Articolato, e in più parti in grado di sorprendere, The Uninvited fa quadrare a grandi linee i conti. La tensione sale e si distende, senza macchiare troppo lo schermo di sangue. E tra incubi (reali e immaginari) spicca una regia curata e stilisticamente corretta. Si respira l’influenza del cinema coreano e la casa, dove si consuma la paura, regala un disorientante senso di isolamento.
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