Regia di Charles Guard, Thomas Guard vedi scheda film
Remake a stelle e strisce di un thriller coreano, tra l’altro anche piuttosto recente, eseguito in maniera abbastanza diligente, ma con alcune sfumature non riuscitissime e atmosfere non troppo originali.
E dietro c’è ancora una volta l’alone di trascendenza alla Il sesto senso che offre un discreto colpo di scena nel finale, ma nell’arrivarci affiora un po’ di noia (a tratti anche di più) e qualche sospetto di troppo.
Anna (Emily Browing) sta tornando a casa dopo un periodo di cura, resosi necessario in seguito alla morte della madre per un incendio al quale la stessa ha assistito.
Scopre subito che il padre (David Strathairn) si è fidanzato con l’ex infermeria della madre Rachel (Elizabeth Banks) e che la stessa non è chi dice di essere.
Così insieme alla sorella Alex (Arielle Kebbel) cerca di smascherarla, ma la situazione si complica e qualcun altro muore.
Il colpo di scena finale funziona piuttosto bene (sempre se non ci si concentra troppo prima e se non si ha visto già l’originale ovviamente), mentre i registi confezionano con una discreta cura un film che però nella prima ora abbondante annoia più che altro.
In questo non aiutano alcuni personaggi definiti piuttosto male, vedi il padre, ma soprattutto Rachel che ha alcuni comportamenti aggressivi non del tutto giustificati visto quanto succede poi, mentre sono devianti, e poco altro, le apparizioni dei tre bambini morti.
Mediamente comunque c’è un minimo di tensione, ma le idee scarseggiano, le incursioni visionarie non regalano gli attesi sobbalzi e così è un po’ agonia fino al tourbillon conclusivo che scompiglia le carte e ricompone i pezzi in un ordine diverso.
Purtroppo in questo non è più originalissimo, tanto più essendo poi un remake, per cui, a mio modo di vedere, occorreva lavorare meglio sulle incursioni oniriche ed inserire qualche variazione in più nella storia e nei personaggi per meritarsi la pagnotta.
Comunque apprezzabile dagli amanti del filone alla Il sesto senso, ma in ogni caso consiglierei piuttosto di rifugiarsi nell’originale coreano, anche per una questione di originalità.
Quasi sufficiente.
Dilegenti, si sono visti remake (e film thriller/horror in generale) ben peggiori di questo.
Però avrebbero dovuto metterci qualcosa di loro in più.
Dilegenti, si sono visti remake (e film thriller/horror in generale) ben peggiori di questo.
Però avrebbero dovuto metterci qualcosa di loro in più.
Deludente, sarà che sono abituato a vederla in abiti diversi, ma qui mi è sembrata un pò fuori posto o almeno poco incisiva.
Ci sta, fa quel che deve.
Sprecatissimo.
Brava, interessante e promettente.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta