Regia di Filippo Cipriano vedi scheda film
Dark comedy presunta dark, poco comedy. Humour british all’italiana. Materia delicata, da maneggiare avendo cura di eccedere. Invece, tanti flashback da sketch Tv, nessun sussulto. Film corale che vorrebbe essere sanguigno, alla De La Iglesia, forse. L’idea è un remake grottesco di Invito a cena con delitto, sperando che l’anima di David Niven non se la prenda. Sorta di funeral party in una villa della campagna vicentina, in attesa che il destino si compia. Questioni di eredità, di gelosie, di vecchi rancori. L’umanità è tanto varia quanto improbabile, con la coppia cafona di arricchiti verdoniani, un gay di sangue blu mascherato come il baronetto Jean Claude della Gialappa’s e Giacomo Pozzetto nel ruolo del domestico che papà Renato sapeva come fare. Spirito fuori target, prevedibile. L’ironia è di questo tono: «Tu non hai mai presenziato a Miss Italia» rivolto ad Anna Valle, miss nel ‘95. L’editing è accelerato, digitale, molto moderno negli horror di qualche anno fa. Bei titoli di testa. Per la cartella stampa è il film del secolo: «Sguardo corrosivo. Cinema senza compromessi, veloce, professionale (sic!), fuori dai soliti circuiti. Il film rifiuta la sterile alternativa tra umorismo greve e noia socio-intellettuale».
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