Regia di Enrico Pau vedi scheda film
Jimmy vive a Sarroch, all’ombra delle ciminiere della SARAS dei Moratti, ha 17 anni, è “bello come un attore” e sembra anche lui destinato a lavorare in raffineria. Come il padre, il fratello e la fidanzata. Ma Jimmy è diverso, sogna il Messico e un’altra vita. Frequenta loschi figuri di un bar, chiede lumi su come si compiono le rapine, un ex carcerato gli dà le dritte giuste, compresa una notte di “sfogo” con una prostituta. Eseguita la rapina con due amici, viene da loro tradito e rinchiuso nel carcere minorile di Quartucciu. L’impatto di Jimmy con questa nuova realtà non è delle migliori, sia con i compagni di cella sia con i volontari del laboratorio creativo, scontroso e insofferente sogna sempre la fuga. Su indicazione dell’esperta volontaria Claudia ottiene di poter scontare il resto della pena nella comunità di don Ettore, il cappellano del carcere (chiaro riferimento a don Ettore Cannavera e alla comunità LA COLLINA). Jimmy che ora lavora in un cantiere edile, anche nella casa-famiglia non riesce a smussare il suo carattere spigoloso, dopo un acceso scontro con Claudia viene a conoscenza del suo passato doloroso e non ne ascolta i consigli. Durante un’uscita collettiva scappa in una caotica Cagliari e incontra un tizio (contattato in precedenza), il quale dovrebbe consegnarli documenti falsi per partire lontano, ma è un bluff. A Jimmy non resterà altro che assaporare la libertà da un promontorio constatando la fine o chissà la realizzazione del sogno. JIMMY DELLA COLLINA, opera seconda del cagliaritano Enrico Pau, parte da un solido racconto di Massimo Carlotto (che appare in un cameo) e si riaggancia al precedente PESI LEGGERI, coniugando periferia degradata e malessere giovanile, ambientando la vicenda in una Sardegna grigia come i cieli di Sarroch e chiusa come le quattro mura di una cella o le reti di filo spinato dell’incubo ricorrente del protagonista. Un film nudo e crudo come il linguaggio esplicito dei personaggi, scevro di filtri e censure, teso e introverso come il Jimmy ben impersonato da Nicola Adamo, espressivo e drammatico come i volti degli altri comprimari, in primis la bravissima Valentina Carnelutti. Molto intonate con la cifra narrativa e stilistica della pellicola le musiche dei SICKITIKIS. Pau non cerca carinerie e facili consensi, si spiega solo così il ritardo di distribuzione tra la presentazione avvenuta al Festival di Locarno nell’agosto 2006 e l’uscita nelle sale nell’aprile 2008.
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