Regia di Peter Hedges vedi scheda film
La riunione della grande famiglia americana nell’accogliente casa dei nonni – di solito immersa nel verde, o sulle rive di un lago – è uno degli eterni stereotipi della commedia made in Usa. Con tutto il suo corollario di luoghi comuni: i nonni scontrosi e comprensivi, i figli molto diversi tra loro ma che si vogliono un gran bene, un sacco di nipotini e l’elemento estraneo (la futura nuora) che porta scompiglio all’interno di dinamiche famigliari consolidate. Il film di Peter Hedges si attiene timoroso al modello di riferimento. Da quando gli è morta la moglie Dan non fa che lavorare e occuparsi delle tre giovani figlie; tornato dai genitori per le vacanze, conosce la nuova fidanzata del fratello minore e se ne innamora. Segue il consueto corollario di sensi di colpa, riflessioni sull’amore, bisticci e rappacificazioni. L’amore secondo Dan è diligente, corretto, istituzionale. Un pizzico di commedia degli equivoci, dosi massicce di familismo. Qualche faccia simpatica. Un paio di risate. Comunque non si capisce cosa ci faccia qui Juliette Binoche, che gioca a fare il folletto birichino e che ormai, in ogni commedia, si porta dietro l’aura forzosamente “magica” à la Chocolat. Ma non funziona più.
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