Presesentato in vari festival (tra cui la festa del cinema di Roma), in alcune rassegne e in qualche cineclub, Shooting Silvio non ha avuto nelle nostre sale una distribuzione regolare, malgrado un mese di tenitura a Roma e addirittura due a Bari. Il film di Berardo Carboni si può considerare il corrispettivo italiano di Death of a President di Gabriel Range: là s’immagina un attentato a George W. Bush, qui si evoca la distruzione (fisica, spirituale, d’immagine...) di Berlusconi. Un’opera senza peli sulla lingua, sperimentale nella forma e ardita nella sostanza, che procede rapsodicamente intorno al suo protagonista, Kurtz, nome preso in prestito dal Brando di Apocalypse Now. Della trama e del suo inseguire il progetto - affannoso e disperato, artistico e velleitario - di Kurtz, imballato nel suo compiaciuto tentativo di rimanere il più lontano possibile lontano dalla morte, è bene depistarlo su chi vedrà il film. Ciò che invece va ricordata è l’operazione produttiva, portata avanti con i soldi raccolti organizzando dibattiti, rappresentazioni teatrali, concerti e dj session: appuntamenti che hanno attirato l’attenzone dei media (soprattutto stranieri) e personalità come Marco Travaglio (che compare nel film nei panni di se stesso), Alessandro Haber, Antonino Iuorio, Remo Remotti e il cantante Erlend Øye dei Kings of Convenience (in gustose partecipazioni speciali). Una bella, coraggiosa, libera provocazione.
Di film su Berlusconi sono stati fatti ormai parecchi, ma pensavo che nessuno potesse essere più brutto di Ho ammazzato Berlusconi. Questo Shooting Silvio non lo supera ma lo eguaglia, costringendo lo spettatore a domandarsi il senso di una simile operazione stiracchiata per le lunghe e priva di un significato sia politico che spettacolare. Riflettano coloro che avevano criticato Il caimano di… leggi tutto
Di film su Berlusconi sono stati fatti ormai parecchi, ma pensavo che nessuno potesse essere più brutto di Ho ammazzato Berlusconi. Questo Shooting Silvio non lo supera ma lo eguaglia, costringendo lo spettatore a domandarsi il senso di una simile operazione stiracchiata per le lunghe e priva di un significato sia politico che spettacolare. Riflettano coloro che avevano criticato Il caimano di…
Lo guardo solo ora, nell'era Monti, quando Berlusconi è ancora troppo fresco per esser storicizzato e penso che, chissà, se fra dieci anni magari avrò voglia, per pura curiosità documentaria, di rivedere un brutto film solo per rievocare il ricordo di un cancro che ha annichilito l'Italia (portandoci verso non so ancora che cosa), forse riuscirò persino a trovarlo gradevole. La pellicola ha…
Ricorre l'anniversario di Lee Harvey Oswald. Ricordiamolo per quello che fu; il problema è che non sappiamo chi fu. Era però dannatamente fotogenico. A volte.
Triste risultato per un paio di idee discrete e però male assortite e peggio ancora messe in pratica. Lo spocchioso protagonista (il personaggio, già presuntuoso dal nome: Kurtz) ben si accosta alle gravi incapacità recitative dell'attore (Federico Rosati), nel resto del cast c'è qualche elemento dignitoso (non si discute chiaramente il cameo di Haber), ma anche tanto…
Circola da qualche settimana in rete questo scritto di Elsa Morante. Lo inoltro per chi se lo fosse perso: "Il capo del Governo si macchiò ripetutamente…
La rappresentazione del potere è sempre un soggetto "in agguato". Che sia per ritrarne il carisma, per farne l'agiografia, per raccontarne le seduzioni e le corruzioni o per buttarla in satira la narrazione filmica…
http://magazine.ciaopeople.com/News_WorldInfo-1/Politica-10/Berlusconi_ferito_al_labbro_a_Milano_durante_manifestazione-16879 Il corpo. Il corpo del boia, ferito, vilipeso, deriso. Il corpo del boia rifatto,…
Un piccolo film che è riuscito misteriosamente a passare indenne tattraverso la tentacolare censura preventiva berlusconiana.Stampato in sole due copie,praticamente mai distribuito,passato su SKY quasi clandestinamente e subito soppresso dai palinsesti.Potenza del cavaliere. Addirittura questo film ha provocato interrogazioni parlamentari,indovinate da parte di chi,hanno detto addirittura…
quando i giovani registi italiani sbagliano tutto. shooting silvio è un film dilettantesco, pretenzioso quanto ingenuo, ma soprattutto noiosissimo. l'antiberlusconismo è solo il pretesto per l'ennesima storia di 30enne senza arte nè parte, neanche troppo simpatico. un film che mi sentirei di consigliare solo a un feltri o a un giordano, che sarebbero felici nel vedere un…
Voto: 5 - Capisco tanto affanno da parte di alcuni esponenti del pdl a rinnegare questo film il cui soggetto prende di mira il loro (e nostro?) presidente. Ma se qualcuno di loro capisse veramente di cosa si tratta forse non darebbero così tanta importanza ad una pellicola la cui diffusione è rimasta e rimarrà alquanto esigua. Il protagonista del film, un giovane romano di buona famiglia, non…
Ci risiamo.Ci sono ricascati di nuovo.A vari anni dall'editto di Sofia in cui erano stati dati caldi consigli per alcune dismissioni,ritornati al governo dopo breve parentesi si sta sollevando di nuovo questa…
Noia che si taglia a panetti, nausea, vuoto spinto, vaneggiamenti, senso di asfissia... è un brutto trip questo coso... non so nemmeno se chiamarlo film.
Ho scoperto che questa frase è stata detta per la prima volta da un tale Magnotta, recentemente scomparso, reso famoso da uno scherzo telefonico. quante volte l'ho sentita dire negli ultimi anni, ancor più negli…
La risposta giovane e creativa a "Il Caimano". Un film sull'antiberlusconismo, che, però, non è inteso come un qualunquistico fenomeno di massa, né ha alcunché di partitico, politico, e neppure di ideologico. Il protagonista Kurtz, uno scrittore poco meno che trentenne, lo concepisce invece come un modo di essere profondo ed inquieto, che si oppone ad un certo modo "mediatico" di apparire.…
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