Regia di Rodrigo Plá vedi scheda film
Piove fitto a Città del Messico. Un cartellone pubblicitario si abbatte sul muro di cinta del quartiere-fortezza chiamato "la zona". Tre ragazzi si intrufolano, rapinano una signora anziana e la vicenda si chiude tragicamente. Le guardie giurate uccidono due di loro. Il terzo si rifugia nello scantinato di una delle tante ville di lusso del quartiere. Inferociti, gli abitanti della zona gli danno la caccia. Lo trova un suo coetaneo, che capisce la situazione e cerca di metterlo in salvo. Intanto i residenti meditano sul da farsi mentre un ispettore di polizia ondeggia tra indagini semiserie e concussione.
Scene di lotta di classe in una delle città più popolose del mondo, dove gli abissi tra ricchi e poveri si misurano con i metri di filo spinato che separano gli uni dagli altri. L'idea del regista Rodrigo Plá non è originalissima ma è interessante: quella di raccontare la capacità di leggere il diverso andando a cercare ciò che è uguale (l'età dei due giovani protagonisti). Peccato che la regia sia piatta e televisiva, che gli attori non siano all'altezza della situazione e che la finzione stessa sia troppo visibile. Ma le intuizioni sul piano narrativo non mancano (come nello struggente finale prima al cimitero e quindi davanti a un chiosco della suburra) e la fotografia iperrealista di una delle tante megalopoli dell'America Latina è davvero cogente.
Premio Luigi De Laurentiis a Venezia come opera prima.
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