Regia di Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio vedi scheda film
Ineccepibile. Utilissimo alla società. Fotografia di un aspetto essenziale della camorra.
Questo documentario rappresenta, con mezzi assai chiari, la rovina totale di un territorio, peraltro eccellenza internazionale della agroeconomia (prima di quel perioro, e dunque fino a 30 anni fa, però e purtroppo). Rovina voluta dalla camorra, per l’arricchimento dei suoi bestiali e disumani capi – il che implica anche la rovina della concorrenza dell’economia sana.
Camorra che impone i suoi politici, di centrodestra ma certo non solo, corrotti e indecenti - al di là di un minimo di apparenza, a volta penosa anch’essa, quando non grottesca - con la correità di quasi un intero territorio.
Correità che non è obbligatoria: infatti qui tanti hanno il coraggio di mostrare il loro volto mentre denunciano crimini reali, contro la salute, la terra, gli animali e il paesaggio; certo, questi ultimi sono seri ma rischiano molto di più dei correi. Ma la differenza di coscienza è impressionante, e alla fine paga: a loro merito, a loro vantaggio, nel senso più profondo del termine. Cioè, ne vale la pena.
Conseguenze: trionfo dei violenti, giubilo dei delinquenti, rovina degli onesti, distruzione della meritocrazia, ulteriore demolizione della giustizia, proliferazione dei tumori, promozione della morte. Ovvero la storia d’Italia della seconda repubblica, con radici salde nella prima.
La distruzione civile operata con particolare impegno da Berlusconi, da Forza Italia e dai suoi partiti complici - tra cui anche il Partito democratico, al di là della facciata.
Complimenti al coraggio e all’impegno civile, ed estetico, di autori e produttori.
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