Regia di Kevin Spacey vedi scheda film
Kevin Spacey tenta la carta della regia, un'altra volta, e della sceneggiatura; l'innamoramento del soggetto lo ha poco distaccato dalla realizzazione,e se all'inzio si pensavo ad una risoluzione dinamica in stile musical, la seconda parte cade nel biopic più classico possibile, anche se spesso cerca di rialzare la testa con situazioni ibride.
Io conoscevo Darin per determinate canzoni e perché lo avevo visto in Torna a Settembre, come penso la maggior parte del pubblico, a dir poco, europeo, il resto non lo conoscevo e non pensavo in assoluto di interessarmene, quindi il tallone di Achille, consiste proprio in questo, che non si è riusciti a rendere la storia indipendentemente cinematografica, e non documentaristica sentimentale.
Un biopic del cantante Bobby Darin
acidenti sembra un travestito, ma forse è la coloritura del personaggio?
Invecchiata troppo e cerca di stare al gioco, ma è un po' stereotipata
La madre, o ritenuta tale, regina vera della prima parte del film
davvero in ruolo che lo sminuisce al massimo, in quello del cognato manager
Ruolo di contorno , per un attore come lui che ha fatto personaggi ben diversi
Più carina dell'originale, senz'altro, non poteva fare di pù
Davvero bravo in tutti sensi, attore, cantante ballerino, impesabile per un attore conosciuto da noi in altre storie, peccato che la regia di sé stesso non lo abbia condiviso al amssimo
L'idea era male, e la parte inziale riesce a destare un certo intresse, ma poi tutto si conclude in stesura qusi ovvia
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