Regia di Spike Lee vedi scheda film
L'obiettivo dichiarato del regista era quello di fare un film diverso da quelli sulla seconda guerra mondiale dove appunto i soldati di colore non esistono. L'obiettivo di riabilitare i buffalo soldiers, di raccontare la partecipazione attiva, discriminata e non riconosciuta dei soldati di afro-americani, appare come una esigenza leggittima di Spike Lee. Il film manca l'obiettivo perchè contiene altro, molto altro, troppo altro, quella stessa estetica reazionaria e holliwoodiana cacciata dalla porta rientra dalla finestra sotto forma di una retorica buonista e troppo leccata per emozionare veramente. Il vero miracolo del film è applicare il politicamente corretto alla rovescia ( bianchi-cattivi e neri-buoni ) rispetto al colore della pelle e non bastano le lotte tra partiginai e tedeschi, i tradimenti e le avventure sessuali sempre possibili a salvare questo film lungo e pesante come una testa di statua da portare insieme alla divisa. Un film in cui appare inutile anche chiedersi come fanno a capirsi quasi subito dei Toscani con dei neri di Harlem insieme ad uno dei finali più brutti che affonda il film nel kitsch senza ritorno.
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