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Miracolo a Sant'Anna

Regia di Spike Lee vedi scheda film

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La recensione su Miracolo a Sant'Anna

di maghella
2 stelle

Una delusione cocente questo film di Spike Lee, non capisco come abbia potuto fare un prodotto così scadente e approssimativo. Tutte le polemiche che lo hanno preceduto, e che soprattutto in Toscana hanno scatenato un boicottaggio nelle sale cinematografiche, hanno dato anche troppa pubblicità a un film che davvero non si merita niente.

 

Sceneggiatura scadente, dialoghi davvero imbarazzanti, sembra più un brutto film a puntate per la tv, piuttosto che una produzione americana, voluta e difesa da Spike Lee, un grande regista che ha fatto film bellissimi, di denuncia, sempre molto attuali. Forse l'ambientazione storica non fa al caso di Lee? O è forse la troppa carne al fuoco, per raccontare una storia in bilico tra la verità e una pseudo favola?

 

La storia di quattro soldati neri americani della 92ª divisione "Buffalo Soldiers", che in un piccolo paesino toscano, nell'alta Valle del Serchio, trovano accoglienza e dure verità con le quali scontrarsi.

Non si capisce bene cosa il film voglia raccontarci: il razzismo all'interno dell'esercito americano? Che utilizzava gli uomini di colore come “carne da macello”? Per poi in patria continuare a umiliarli come sempre?

Una favola su come un “gigante di cioccolata” e un piccolo bambino di S.Anna di Stazzema riescono a fare amicizia? di come il primo riesce a salvare la vita al secondo? Molto improbabile che un bambino di 8 anni del 1944, di un paesino di montagna, possa aver mai visto un pezzo di cioccolata, e che possa dialogare con un uomo grande e grosso americano di colore, intendendosi a meraviglia su doppi sensi e leggende di paese.

Forse voleva raccontare il truce episodio dell'eccidio di S.Anna? Se è così ha sbagliato del tutto, e se ne deve essere accorto per come è stato accolto in Italia, in Toscana soprattutto, dove questa storia sanguina ancora copiosamente, per ricordi ancora vivi,per i testimoni, e per il Paese di S.Anna di Stazzema, che è rimasto ancora lì, sulla montagna, a urlare con il suo assordante silenzio lo strazio di quelle innocenti vittime, morte per la crudeltà dell'esercito tedesco in fuga, che disperato e vinto, si è voluto accanire su vittime inermi, donne e bambini, facendo una strage che per torture e sadismo ha un triste primato....e questa è storia, recente, cambiarla, o renderla al pari di una semplice fucilazione in un piazzale, come è stato fatto nel film, non è degno di un bravo regista attento a certe dinamiche del dolore.

 

All'interno del film, tra una battaglia che vuole impressionare, e una rappresentazione turistica di quello che sono stati i partigiani, c'è pure una assurda storia d'amore-sesso, tra una paesana belloccia (che naturalmente capisce subito la lingua americana dei soldati di colore) che sembra non aspettasse altro che farsi un bel soldatino “morino” (come direbbero a Colognora, il paesino dove sono state fatte le riprese).

 

La fine del film è veramente indecente.

Nella strada del paese di Colognora, dove ha ambientato i 2/3 del film, si consuma tutta una battaglia assurda tra: paesani, tedeschi, partigiani e americani, muoiono tutti, tranne il bimbetto e un soldato che con una testa di marmo portafortuna (e anche qui, una storia che non ha ne capo ne coda, e che evito di raccontare, perché mi fa rabbia) si ritrovano alla fine del film, invecchiati in maniera posticcia, su una inspiegabile spiaggia-paradiso...e qui si rasenta il ridicolo.

 

Mi rendo conto che per chi non abbia visto il film, la mia opinione può risultare alquanto disordinata, ma è dettata più dalla delusione per una occasione mancata, che dall'obiettività del giudizio. Delusione anche per un ottimo cast utilizzato malissimo, tra tutti penso a Turturro e Lo Cascio (ma cosa ci è andato a fare? Forse per il catering? Per vedere come stava con i capelli bianchi? Per rovesciare una tazzina di caffè e farsi una corsetta?).

Conosco benissimo il paese di Colognora, dove è stato girato il film, ci vado spesso, e 4 anni fa ha vissuto il suo momento di gloria con le riprese di questo film. I paesani ricordano con affetto tutta la troupe cinematografica, che ha fatto tanti lavori utili per migliorare il paesino, da visitare sicuramente, questo è l'unico consiglio che mi sento di dare riguardo al film, oltre quello di dire a Spike Lee: “fa la cosa giusta” la prossima volta, mai più un film come questo.

 

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