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Miracolo a Sant'Anna

Regia di Spike Lee vedi scheda film

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La recensione su Miracolo a Sant'Anna

di bradipo68
4 stelle

La S.Anna del titolo è S.Anna di Stazzema teatro di un orrendo eccidio nazista(soprattutto donne ,vecchi e bambini) sul finire della guerra.Il motivo del contendere ideologico tra Lee e le orfanizzazioni dei partigiani sono alcune frasi oggettivamente superficiali del cineasta americano e il voler giustificare quella strage come una rappresaglia alla mancata consegna di un capo partigiano.E ho ancora nelle orecchie quello che hanno detto durante varie interviste i pochi reduci di quella strage,la descrizione di quello che successe quel giorno,di quell'odioso crimine perpetrato contro l'umanità.Ora fatta la tara a tutte le polemiche ideologiche che hanno investito il film(polemiche ad arte che hanno fatto aumentare gli incassi?) il problema di questo ultimo film di Spike Lee non è quello che dice ma come lo dice.Lee ci racconta di un esercito americano in cui la brigata dei Buffalo Soldiers è composta da neri trattati più o meno come carne da cannone,di ufficiali bianchi che in divisa americana continuano e perseverano nel loro razzismo bieco,di una popolazione italiana molto incline al folklore(vedi il personaggio veramente troppo emancipato della Cervi o quello del fascista di Antonutti o quello del partigiano di Favino) e di nazisti in cui si insinua almeno il dubbio se quello che stanno facendo sia giusto o meno.Discutibile certo ma non la vedrei come una rivalutazione dei nazisti(la massima parte sanguinari e fuori controllo) e una rilettura ideologica pansiana della resistenza.Pur se aleggia minacciosa la figura di un partigiano traditore.L'orribile strage,ingiustificata,sta lì a dimostrarlo.Non c' motivazione che tenga.Il problema è che questo war movie pur nella sua durata fluviale(due ore e quaranta circa) mai appassiona,è retorico e ridondante di inutili rivendicazioni ideologiche(Spike Lee finisce sempre per parlare del suo tema preferito,ossia la diatriba tra neri e bianchi anche se in terra straniera),i personaggi principali non hanno sufficiente fascino a tenere alto l'interesse e anche la svolta miracolistica suona fasulla come una moneta da tre euro.L'Italia nella fase bellica la stentiamo a riconoscere,è lasciata sullo sfondo,il disegno dei personaggi che fa da contorno ai protagonisti è confuso e non sempre convincente.Il qualunquismo la fa da padrone assieme al melodramma di grana grossa che al confronto fa apparire John Wayne come un fine politologo di destra.E poi fa macchia quel finale che giustifica l'incipit nell'ufficio postale negli anni 80 in cui un mite impiegato uccide a sangue freddo con una pistola tedesca(e nel film si vede anche chi gli ha dato quella pistola) un italoamericano(che scopriremo partigiano traditore).Una passeggiata sulla spiaggia di sabbia finissima delle Bahamas a ritrovare quella capoccia di marmo fiorentino....Quando è troppo è troppo.....

Su Spike Lee

sopra le righe

Su John Turturro

poco più di un cameo

Su James Gandolfini

breve apparizione

Su D.B. Sweeney

a stento lo riconoscevo

Su Derek Luke

insomma

Su Laz Alonso

non irresistibile

Su Michael Ealy

mediocre

Su Walton Goggins

insomma

Su Robert John Burke

funziona

Su Malcolm Goodwin

boh

Su Omar Benson Miller

il gigante,faccia stranissima,inutilmente melodrammatico

Su Valentina Cervi

toppo spigliata per essere donna negli anni 40

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