Regia di Spike Lee vedi scheda film
Spike Lee è un regista scomodo. Da sempre, suo malgrado, fa parlare di sè. Agli esordi fu per il suo "black cinema" e successivamente per le sue opere più mature. Nel film in questione è la mancata veridicità storica ad alimentare le polemiche. Polemiche pretestuose che rischiano di far passare in secondo piano un film profondamente onesto negli intenti. E' così importante stabilire le cause della stage di Sant'Anna di Stazzema? Ok, Spike Lee mette alla base della strage la delazione di un partigiano. E con ciò? Alzi la mano chi, vedendo la forza delle immagini della strage, abbia pensato a una minima giustificazione per il massacro! Le guerre sono orrori promossi dalla follia dei governi e a pagarne lo scotto sono i popoli. Il film di Spike Lee è equilibrato: ci mostra un tedesco che affonda la baionetta in un neonato, un altro che salva un bambino, un generale che incita allo sterminio e un colonnello che risparmia la vita a un americano; partigiani mossi chi da profondi valori, chi da risentimento, chi da viltà; un fascista che crede nel duce ma non denuncia i compaesani partigiani; ufficiali americani stupidi e razzisti e soldati di grande umanità. C'è del buono e c'è del marcio da una parte e dall'altra della barricata. Non sono le nazioni ad essere cattive, sono le anime di certi uomini ad essere nere. Il film commuove, indigna, strazia, non è esente da difetti ma ha il grande pregio di riportare in superficie una ferita dolorosa e ci sbatte in faccia cose che non vanno dimenticate.
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