Regia di George Clooney vedi scheda film
Un destino già scritto quello di George Timothy Clooney, che a cinque anni appare per la prima volta in Tv nel talk-show condotto dal padre. E che intanto sogna una palla scagliata fuori dal diamante e un pubblico concitato e in delirio. Allora l’unica cosa che aveva in testa era il baseball. Misteriosamente diventato In amore niente regole, il suo terzo film da regista è una sorta di riscatto personale, visto che a un provino il giovane Clooney viene scartato dai Cincinnati Reds. Leatherheads (letteralmente “teste di cuoio”) lo vede protagonista anche sul campo da gioco, con la maglietta numero sette e nel nome di Dodge Connelly, maturo fuoriclasse dei Duluth Bulldogs. Siamo negli anni 20 e a breve il football comincerà a darsi delle regole. Intanto, al fianco della solita faccia da guascone sciupafemmine, spuntano il campione John Krasinski e l’emancipata Renée Zellweger. Una commedia brillante, senza infamia e senza gloria. Niente a che vedere con le Confessioni di una mente pericolosa o con il più recente maccartismo in bianco e nero di Good Night, Good Luck. Di storia americana si parla ancora, ancora di giornalismo, ma è intrattenimento puro che mira al sicuro successo di botteghino.
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