Regia di George Clooney vedi scheda film
Regia numero tre di George Clooney, di molto differente dalle precedenti: questa è un dichiaratissimo omaggio alla "screwball comedy" con eroi alla Spencer Tracy o alla Clark Gable, ed eroine come Carole Lombard o Katharine Hepburn, forse dei tre film diretti quello più apertamente "commerciale", di sicuro il più leggero. Come altri film sugli albori dello sport in USA, vedi "Major league", il film di e con Clooney prende spunto dal cambiamento che portò la commercializzazione delle prove degli atleti, interpreta il giocatore-allenatore dritto e un pò canaglia, ma fondamentalmente dai buoni propositi e ingaggia con la pepata giornalista Renèe Zellweger una disputa sentimentalriottosa che richiama appunto quelle dei classici. Dotato di dialoghi ben ritmati e un gusto dello scambio di battute non facile da trovare nel cinema brillante d'oggi, "In amore niente regole" è una commedia simpatica, che scade se raffrontata ai due titoli che l'hanno preceduta, "Confessioni di una mente pericolosa" e "Good night,good luck": certo, lo spunto "liberal" del protagonista che vede come una sciagura l'andare a carte quarantotto della propria squadra di football americano, con conseguente ritorno in miniera dei giovani che la compongono non è da stereotipo, ma questo sarà, probabilmente, uno dei lavori meno celebrati di una star che sa anche dirigere i film.
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