Regia di Marc Forster vedi scheda film
Un ottovolante al cardiopalma, che genera tachicardia e mal di testa.
Nei primi episodi della serie di 007 – si pensi a Dalla Russia con amore o a Licenza di uccidere – i dialoghi giocavano un ruolo precipuo, mentre il movimento era sì necessario (d'altronde si parlava pur sempre di complotti e inseguimenti) ma non esclusivo. Quantum of Solace, ventiduesimo lungometraggio sulla spia (e secondo interpretato dal ruvido macho Daniel Craig), è invece paragonabile a un ottovolante al cardiopalma, che genera tachicardia (ritmo impazzito) e mal di testa (confusione narrativa). Se Casino Royale aveva riattualizzato James Bond, il suo diretto sequel ne ridimensiona l'importanza: ora le sue gesta non sono così differenti da quelle di un qualunque uomo d'azione del cinema mainstream. La scrittura – collaborano ancora Paul Haggis, Neal Purvis e Robert Wade – si fa pressapochista, e il furore anfetaminico della regia di Marc Forster dà pochi barlumi di soddisfazione (tra cui si può citare l'energico prologo in auto tra il lago di Garda e Siena). Escludendo le insensate citazioni (Gemma Arterton che muore ricoperta di petrolio, in omaggio a Missione Goldfinger), ogni legame col passato della saga è troncato a favore di una voglia di "moderno" che però si ritorce su se stessa. Olga Kurylenko non ha sex appeal, e il villain di Mathieu Amalric è inefficace, anche se Giancarlo Giannini recita il suo ruolo con classe inattaccabile.
Colonna sonora di David Arnold. Another Way to Die è cantata in duetto da Jack White e Alicia Keys.
Film PASSABILE (5) — Bollino VERDE
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