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WALL-E

Regia di Andrew Stanton vedi scheda film

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La recensione su WALL-E

di FilmTv Rivista
10 stelle

Fiaba apocalittica, musical fantascientifico, satira commovente, animazione iperrealista, tutto questo e altro ancora in WALL-E, l’ultima meravigliosa pellicola della Pixar e il loro capolavoro, capace di scalzare dal podio anche Monsters & Co. Protagonista è WALL-E, un piccolo robot che erige colossali cumuli di rifiuti, più alti dei grattacieli della città abbandonata dove ha vissuto ben 700 anni in solitudine. Trascorre i secoli collezionando oggetti e rivedendo una vecchia vhs di Hello, Dolly!, il musical di Gene Kelly del ’69. Si innamorerà di Eve, robot giunto dallo spazio, elegante e accessoriato come un iPod, tanto quanto lui è spigoloso e arrugginito come un vecchio PC assemblato. E poi c’è la postumanità, quasi invertebrata, che viaggia incosciente nell’infinito, ipnotizzata sulla propria poltrona, senza memoria della Terra e cieca persino all’ambiente che abita. Se il critico Anton Ego di Ratatouille era rinsecchito, come gli aridi giudizi di chi non trova più piacere in quel che assaggia, allo stesso modo gli obesi postumani di WALL-E hanno smarrito la capacità di giudizio in un’ipernutrizione d’immagini, omogeneizzate come i cibi semiliquidi che fagocitano. Non a caso è un antiquato robot, che ha imparato l’umanità da un vecchio musical, a portare la salvezza a questo inquietante futuro. Senza punti deboli la qualità della produzione: Roger Deakins (collaboratore abituale dei Coen) consulente alla fotografia, Thomas Newman firma la colonna sonora e Peter Gabriel la canzone di chiusura. Alla regia Andrew Stanton alterna registri narrativi, citazioni e atmosfere arpeggiando le corde emotive dal riso al pianto con perfezione quasi manipolatoria. Ma il coefficiente di difficoltà nel realizzare una fiaba toccante popolata di uomini grotteschi e macchine quasi mute, in ambienti sterili oppure coperti dai rifiuti era davvero altissimo. Tanto che i più piccoli ne saranno un po’ confusi, e forse gli preferiranno il consueto corto d’apertura, Presto, piccolo gioiello d’impossibile comicità slapstick, che vede protagonisti un prestigiatore e il suo coniglio. Alla Pixar ora non resta che affrontare una nuova sfida, il prossimo Up sarà infatti una pellicola in tre dimensioni: «Verso l’infinito e oltre!».

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 42 del 2008

Autore: Andrea Fornasiero

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