Regia di Timur Bekmambetov vedi scheda film
Si può essere grotteschi mantenendo la correttezza politica? A vedere Wanted diremmo di no. Epurato dei suoi aspetti più controversi, il fumetto di Millar e Jones è ridotto a un banale canovaccio con predestinati e profezie. La vita di Wesley, impiegato frustrato ma figlio di un assassino, viene stravolta da Fox, che lo recluta nella Confraternita, un gruppo millenario di sicari operante a fin di bene grazie ai bersagli forniti dal Telaio del fato. Roba già stravista, che trova un po’ di novità solo negli effetti speciali di ultima generazione (bello il salto contro la vetrata a inizio pellicola). La feroce iconoclastia e la provocazione del lavoro di Millar saranno anche state gratuite, ma almeno erano qualcosa, invece così il film è come svuotato: non graffia, non colpisce, non diverte e anche l’azione, che tra ralenti e accelerazioni occupa due terzi della lunga durata, più che altro annoia. Bekmambetov sa usare gli effetti speciali, ma finisce lì. La sveglia Jolie pare abbia fatto togliere diverse battute al suo personaggio, per mantenerlo più misterioso, e infatti lei si salva. Non così l’irriconoscibile Danny Elfman, che si ritrova un film infarcito di piatti brani nu-metal e firma la colonna sonora più tronfia e tamarra dell’anno.
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