La recensione su Drillbit Taylor

di supadany

4 stelle

VOTO : 5,5.

A parte alcuni spunti vagamente demenziali, compressati soprattutto nella prima parte, non offre particolarità risultando omologato, e simile a tanti altri film americani che partono in un modo per poi convertire verso la totale, quanto scontata, vittoria dei buoni sentimenti.

I tre protagonisti, tipici nerd (lo smilzo, il ciccio e l’hobbit) al loro esordio al liceo, subiscono le angherie (che poi sono i momenti più divertenti) di una coppia di bulli.

Per risolvere il loro problema si rivolgeranno ad una guardia del corpo e la scelta ricadrà su un impostore, un homeless senza spina dorsale, che cercherà di fregargli più soldi possibile.

Da qui episodi improbabili, ad esempio l’adulto si fingerà senza problemi professore (?) e troverà pure l’amore, fino al finale che si intuisce senza tanti problemi.

La prima parte è abbastanza efficace, si ride a strappi, ma i tre ragazzini (volti appropriati ed i veri protagonisti della vicenda) funzionano e qualche buona gag, per quanto assolutamente grossolana, non manca.

Ma poi, nella seconda, l’umorismo viene in prevalenza sostituito da una massiccia dose di buoni sentimenti, sempre spicci ovviamente, che non funzionano quasi per niente.

Così il risultato finale lascia indifferenti, con la sensazione di aver visto un film come tanti, incanalato in un’ovvietà senza sbocchi.

E poi qui Wilson aveva l’occasione per camminare con le sue gambe e l’ha sprecata, in un ruolo troppo bonario e senza battute degne di nota a disposizione.

Un po’ fiacco, per salvarsi avrebbe dovuto far ridere molto di più, visto che la storia non aveva armi vincenti a sua disposizione.

Su Steven Brill

VOTO : 5,5.
Non gli girano in testa tante idee.
Comunque parte discretamente, ma si arena precocemente in un susseguirsi di eventi telefonati e poco divertenti.