Regia di Mark Donskoj vedi scheda film
La battaglia più dura è quella per tenere in vita la speranza. L’importante non è uscire dalla guerra con il corpo indenne, bensì arrivare alla pace con l’animo integro. La morte fisica dell’individuo non ha la potenza devastatrice dell’annientamento del futuro di un popolo, attraverso l’uccisione della sua dignità, l’abbattimento della sua forza, la distruzione della sua coscienza. Olena preferisce sacrificare sé ed il proprio figlio appena nato piuttosto che tradire la sua causa ed i suoi compagni di battaglia. La lotta contro l’oppressione è forse l’unica ad essere davvero indispensabile, perché in gioco c’è l’identità di una comunità umana, che solo nell’unione e nella libertà può essere se stessa e prosperare. E la vittoria è inevitabile se il nemico può contare solo sulle armi che sparano, feriscono ed ammazzano, ma nulla possono contro l’impenetrabile corazza dei valori profondamente condivisi. “Arcobaleno” è la tragica celebrazione del coraggio che fa inseguire i traguardi più lontani e trascendenti, rinunciando a quelli più concreti ed immediati, come il benessere e la salvezza della propria persona.
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