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Attacco allo stato

Regia di Michele Soavi vedi scheda film

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La recensione su Attacco allo stato

di mm40
4 stelle

Maggio 1999, Roma; marzo 2002, Bologna: le Brigate Rosse tornano in azione, assassinando a sangue freddo Massimo D'Antona prima e poi Marco Biagi, due uomini al servizio dello Stato scelti come agnelli sacrificali dai terroristi di estrema sinistra.

 

Dai buoni esordi nell'horror nella seconda metà degli anni Ottanta (Deliria, La chiesa) alle fiction televisive nel giro di dieci anni: la carriera di Michele Soavi non è sicuramente stata artisticamente in crescendo, ma gli va riconosciuto quantomeno un 'buon artigianato' anche nei lavori espressamente realizzati per il piccolo schermo, solitamente più trasandati rispetto a quelli destinati al cinema, nonchè la capacità di scegliere argomenti di chiaro impegno civile, come in Ultimo 2 - La sfida, Uno bianca e in questo Attacco allo Stato. Una fiction - realizzata nei canonici duecento minuti: cento a puntata, per la trasmissione in prima serata tv - che racconta i fatti di terrorismo accaduti fra il 1999 e il 2002, quando perirono sotto i colpi delle BR il giurista Massimo D'Antona e il giuslavorista Marco Biagi. Scritto da Giovanni Bianconi con la collaborazione, per il soggetto, del produttore Pietro Valsecchi (Taodue), Attacco allo Stato vede la partecipazione nel cast di Raoul Bova, Ninni Bruschetta, Rolando Ravello, Teresa Saponangelo, Paolo Maria Scalondro, Stefano Santospago e - interpreti già più discutibili - dei due comici Antonello Fassari (comunque accettabile anche in ruoli drammatici, come qui) e Geppi Cucciari. Prodotto televisivo, ma dignitoso, con il plusvalore dell'importanza degli argomenti narrativi. 4/10.

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