Regia di Gavin O'Connor vedi scheda film
Poliziesco sui poliziotti (corrotti) di New York visto dal di dentro, da chi conosce e vive un mestiere edificante e terribile, pericoloso e affascinante come questo. Il regista, cresciuto in una famiglia di poliziotti, si dimostra all’altezza della situazione e ci fornisce, con sguardo lucido, obiettivo, crudo e realistico, una chiara idea di cosa voglia dire essere un tutore della legge e di quale sia la realtà sul lavoro e nel privato che lo circonda 24ore al giorno, tutti i santi giorni. Onore e gloria rendono orgogliosa e motivata ogni divisa, anche quella macchiata dalla corruzione più stantìa ed ostinata, tanto che una morte atroce è preferibile al suo (pubblico) tradimento. Lo sa bene Colin Farrell, agente corrotto fino al midollo ma onesto e affettuoso padre di famiglia e marito premuroso e lo sa bene Edward Norton, suo cognato, divorziato, poliziotto come lui, dalla parte dei buoni. Inevitabile scontro umano e legale, affinché giustizia e verità trionfino sovrane. Bravi gli attori (volti e ruoli perfetti), buona la storia, immersa in una dimensione quotidiana assai convincente, alquanto verosimile, minimalista e squallida secondo la volontà del regista che la sottrae ad ogni abbellimento estetico; ritmo sostenuto, profonda amarezza nel raccontare la legge della strada (che è ben altra cosa rispetto a quella dei tribunali). Da brividi il finale.
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