Regia di Gavin O'Connor vedi scheda film
Uomini in divisa, dentro corporazioni che dovrebbero garantire legge e ordine, o perlomeno la tutela della società e dei cittadini, ma in realtà corrotte o usate a fini personali di guadagno o pura prevaricazione, quante volte il cinema si è occupato di cose così?"Pride and glory" doveva essere realizzato nel 2002, ma la tragedia delle Torri Gemelle , fece ritenere ai produttori che non era certo il momento per presentare poliziotti in vesti del genere.Il cast messo insieme per questo thriller poliziesco, che vede questioni familiari intrecciarsi a un caso di corruzione che porta anche al delitto plurimo, è di quelli maiuscoli: due attori mediamente giovani ma con un bel curriculum alle spalle, più un caratterista visto diverse volte in progetti importanti ed una vecchia gloria hollywoodiana in un ruolo secondario ma molto considerato all'interno della trama.Peccato che da un potenziale grande noir metropolitano, con tanto di implicazioni antropologico-psicologiche,visti anche i rapporti tra i caratteri,sia venuto fuori un film fatto bene, ma appena corretto: la sceneggiatura va sul risaputo, che alcuni uomini con il distintivo abusassero dei propri poteri lo sapevamo già da "Serpico" e "Affari sporchi", e verso la fine la sceneggiatura offre il fianco un paio di volte alle critiche,mostrando appunto contraddittorio il personaggio del padre, interpretato da Jon Voight,e volendo in tutti i modi terminare in modo edificante con una presa di coscienza in ritardo ma decisiva del cattivo piedipiatti. Dispiace,perchè sia Farrell che Norton ci mettono impegno e il loro peso di star, ma "Pride and glory" non è un poliziesco che ricorderemo granchè.
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