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Pride and Glory. Il prezzo dell'onore

Regia di Gavin O'Connor vedi scheda film

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La recensione su Pride and Glory. Il prezzo dell'onore

di valerioexist
4 stelle

In vita mia ho dormito al cinema in due occasioni: “Pearl Harbor” e “Il Signore Degli Anelli”; purtroppo non ci sono riuscito con “Zodiac” durante la proiezione del quale non riuscivo neanche ad appisolarmi nonostante ne avessi una gran voglia, un film che non finiva mai e poi mai!
“Pride and Glory” è un film che mi ha molto ricordato Zodiac da questo punto di vista; no, non è ai suoi livelli soporiferi ma mi ha reso comunque duro il giungere desto ai titoli di coda con la loro canzoncina rap.
Diretto da Gavin ‘O Connor (che tutti voi ricorderete per altra roba che io non ricordo), “Pride and Glory” esce in Italia (presentato ar festivar de Roma) dopo qualche settimana dall’uscita americana dove è stato procrastinato per secoli (l’hanno iniziato a scrivere nel 1999, poi ci sono state le torri gemelle e hanno detto “no dai…”, ma perché?).


Siamo a New York: Jon Voight non è il padre di Angelina Jolie ma di tre figli: uno è Edward Norton, l’altro è quello che faceva l’amico di The Truman Show e l’altra è una che si è sposata con Collin Farrel e hanno una sessantina di figli.
Tutti questi personaggi (eccezion fatta per la figlia femmina di Jon Voight che non è Angelina Jolie) sono poliziotti.
Edward Norton è il classico poliziotto onesto che, come tutti i poliziotti dei film, è divorziato dalla moglie con cui ancora si ama, e vive in una barca. L’amico di Truman Show invece c’ha la moglie che sta per schiattare. Da ciò si capisce che loro sono i poliziotti buoni.
Loro cognato Collin Farell è invece il poliziotto un po’ corrotto e traditore (ormai solo ruoli meschini per Collin Farell, di cui non starò ad elencare le somiglianze con altri attori come faccio in ogni recensione di film dove ci sta lui che è uguale a Lupo Lucio della Melevisione)!

All’inizio del film, dopo una ventina di minuti di partita a football, vengono trovati morti spappolati alcuni poliziotti coinvolti in un indagine anti-droga. Inizia così la ricerca allo spacciatorone cattivo che parla spagnolo e si tromba i mignottoni eroinomani mentre spara a qualcuno con una pistola dentro ad una patata (non so perché lo facesse).
All’inizio delle indagini un tenente si raccomanda con tutti gli altri poliziotti di mettere in comune qualsiasi indizio. Si, vero? Infatti nessuno se lo fila e ognuno fa di capoccia propria.
Da una parta ci sta Edward Norton che fa quello fico col pizzetto che cerca di operare perché vinca il bene, dall’altra c’è l’amico di The Truman Show che pure opera per il bene ma gli rode di aver scoperto che uno della sua squadra, oltre a somigliare a Diego Armando Maradona, è anche uno dei possibili infiltrati; dall’altra parte ancora ci sta Collin Farell che non si capisce dalla parte di chi stia, visto che è coinvolto sia coi buoni che coi cattivi e si fa dare informazioni sullo spacciatore cattivo minacciando la gente di stirare i loro neonati con un ferro acceso, però non lo fa perché questi parlano e alla fine riconsegna il poppante alla madre dicendo “complimenti signò, è bellissimo…”.
Il tutto con Jon Voight che rompe i coglioni e dice ai figli cosa fare e come farlo perché lui è il patriarca con l’orgoglio per i figli e la fede nella polizia. Uno degli unici casi al mondo di suoceri che difendono il genero perché ha ammazzato uno ma ha accusato il cognato e quindi boh, lascia perde, tu non di niente bello de papà che sennò ci facciamo una brutta figura che poi… insomma Jon Voight è il vecchio che rompe il cazzo ai figli quarantenni.
Una volta lo dissi di John Cusack, stavolta lo dico di Edward Norton: lo dico? Somiglia a Francesco Nuti.
La regia a volte sembra buona e ha delle inquadrature non banali, a volte la telecamera viene usata da degli zoppi ubriachi per dare quel senso là che tanto piace ai registi di “far sentire lo spettatore come se stesse la in mezzo”. Ma stiano tranquilli, io la in mezzo non ci voglio stare e preferirei vedere un film in cui abbia l’impressione di stare in una di quelle cabine giganti a Disneyland che simulano terremoti o viaggi travagliati nello spazio.
Non è il peggior genere di cinema a cui siamo abituati, ma “Pride and Glory” è un film che dopo un po’ rompe i coglioni come Jon Voight coi figli, in alcuni punti è forzatamente violento. E poi basta con questi film con le guardie infami, ma che diavolo? Cos’è la stefanocalvagnite che contagia Hollywood?
Il film lo vedranno tutti quelli fissati con Colin Farell e Edward Norton. Solitamente nerd segretamente omosessuali
Voto: 4 ½

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Ultimi commenti

  1. Totola
    di Totola

    La patata serviva per fare il purè...

  2. patry
    di patry

    scusa ma hai qualcosa contro gli omosessuali? a me sembra si stesse parlando di un film, se ti piace ok se no lascia perdere e non insultare o parlare male degli attori che lo hanno interpretato che per giunta sono tutti fantastici (forse assomiglierai tu a Francesco Nuti, sicuramente Norton è uno dei migliori attori della sua generazione) ma va la testina.........................

  3. valerioexist
    di valerioexist

    Riusciro' mai a scrivere una recensione senza che mi si dica che ho "qualcosa contro gli omosessuali"?
    Qualcosa ce l'ho, sono delle sciabole, delle boccette di cianuro e qualche cannone.
    Ma non lo uso perchè non mi stanno antipatici.
    Piu' che altro mi chiedo perchè tu o altri non mi abbiate chiesto se ho qualcosa contro i "nerd", ci sono anche loro in quella frase!
    E comunque "va la testina" è frase atroce. Ciao!
    p.s. somigliare di faccia a Francesco Nuti non vuol dire "non essere uno dei migliori attori della sua generazione" (di Nuti intendo, ma anche di Norton). Un saluto, Valerio. http://tuttattaccato.splinder.com

  4. momasu
    di momasu

    il film tutto sommato mi è piaciuto, nonostante ci si possano trovare più di un'incongruenza, difetto, o mancanza di originalità. ma trovarli infilati nella tua tua recensione e gonfiati alla 'disegni e caviglia' m'ha proprio divertita. bravo!

  5. maurri 63
    di maurri 63

    Bè, Valerio: da come li vedi tu, sì che i film sono un'opinione! In ogni caso, ogni volta che starò giù col morale (mò non mi dire giù dove?...) ti leggerò. Hai molte ragioni, su tutte l'eccessiva -ed inutile- lunghezza ma certo, per l'impegno (di mesi) che ci hanno messo 'sti poveracci li hai 'ccisi! Bè, scrivi una bella sceneggiatura comica...

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