Regia di Luca Lucini vedi scheda film
Il calcetto come metafora della vita ...
Sette amici di età variabile si incontrano una volta alla settimana per un torneo di calcetto . E' il loro massimo momento di svago per dimenticare i problemi della vita reale ... Il calcetto per questi uomini è un po' una metafora della loro esistenza , ognuno ha sul campo un ruolo simile al suo atteggiamento nella vita reale , un po' come teorizzava il grande Nereo Rocco . Così , in parallelo al loro torneo sportivo , assistiamo alle vicissitudini di lavoro e di cuore dei vari giocatori .
Ognuno dovrà affrontare le proprie difficoltà e cercare di superarle , trovando il ruolo più giusto pure nella quotidianità , anche grazie a quel gran dispensatore di consigli di vita che è il disincantato personaggio di Battiston , che ha annegato nel cibo e nel fumo i suoi problemi familari . Così , alla fine , come vuole la prassi , questa commedia brillante con risvolti sentimentali si concluderà con un lieto fine ( quasi ) per tutti . A rimetterci sarà un solo capro espiatorio , quello che Rocco avrebbe indovinato subito ... Il film è ben girato ( anche nelle scene sportive ! ) e ha un buon ritmo , utilizzando al meglio una serie di nomi noti del nostro cinema leggero ( Claudio Bisio , Giuseppe Battiston , Angela Finocchiaro ) e qualche giovane più o meno promettente ( Claudia Pandolfi , Pietro Sermonti e , su tutti , Filippo Nigro ) . Simpatico il cameo finale di un gruppetto di famosi ex calciatori , tra i quali Schillaci , Tacconi e Rizzitelli . La pellicola è girata a Trieste ma , come al solito , i protagonisti c'entrano ben poco con questa città : miracoli delle Film Commission ... Luca Lucini si fa perdonare l' obbrobrioso esordio di " Tre metri sopra il cielo " con questo discreto filmetto , leggero ma godibile ; anche se al cinema non è stato molto apprezzato , per me è una buona pellicola , da 6,5 .
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