Regia di Barry Levinson vedi scheda film
disastro o meno, che folle follia dannarsi così dannatamente per un niente. john turturro non stava in piedi dai crampi allo stomaco dovuti ai suoi clienti e in particolar modo alla barba che il bodenfio bruce willis non voleva tagliarsi, povero grande viziato del nulla. i film non sono niente e di loro si potrebbe benissimo fare a meno già da adesso. eppure su un grande film che farà o meno storia del cinema, si decidono le sorti di diverse persone. il finale beffardissimo, vuole che il personaggio di robert de niro si avvicini sempre più pericolosamente alla P di potere. un potere che logora chi non ce l'ha, ma di sicuro logora di più chi rischia di perderlo, e lì a hollywood il potere è tutto. un'industria ha bisogno di guadagni altrimenti, ovvio, fallisce. e quando i produttori sono i parrucchieri o magnati del lava-a-secco che da 10 dollari arrivano a farti pagare 100 dollari per un capo lavato, ci si deve aspettare solo il guadagno ricoperto da scintillante quanto fasullo luccichio. e così si va dallo psicanalista che deve insegnarci ad apprezzare il fatto di stare lontani l'uno dall'altro anche se ci si vuole un pò di bene, ma gli interessi avvocatari sono troppo salati per tornare indietro. insomma una bella fogna. naturalmente non sono un produttore di hollywood e non so come vanno le cose, ma da spettatore posso essere felicemente sorpreso dall'esito di questo film che credevo la solita sola sul cinema. bravo de niro parco di smorfiette alla de niro e bravi gli altri che gli vanno dietro degnamente. grande katherine keener... la hollywood che assorbe "l'autore" straniero da snaturare con un progetto senza final cut . gli tende i lustrini all'amo sopra le lettere del proprio nome. se cede cade, se cade o rimane appeso all'amo o si schianta. se cade comunque non muore tutt'al più rimbalza e torna a casa. i disperati voli d'angelo dalla scritta LAND sono forse finiti con il suo crollo.
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