Regia di Barry Levinson vedi scheda film
Dalle memorie del produttore Art Linson, una commedia sul mondo del cinema volutamente acida, con un protagonista in decadenza,che cerca di stare a galla ma lotta invano contro una macchina colossale e disumanizzante,in cui forse chi è folle vive meglio o rischia di farsi meno male:Barry Levinson, dopo la fase in cui molte volte Dustin Hoffman era il suo attore feticcio,torna a lavorare con Robert DeNiro,che interpreta il protagonista:cronaca di giorni affannati, in cui l'agente-produttore cerca di mettere insieme un film decente,con il regista che è depresso per gli interventi della casa di produzione, un montaggio che non è mai quello desiderato, le pressioni intorno e le aspettative del pubblico, "Disastro a Hollywood" non è una pellicola entusiasmante. Affollato di nomi celebri del grande schermo, talvolta disponibili a recitare come se stessi (Willis,Penn), altre impegnati in personaggi canonici del "bestiario" del mondo hollywoodiano, abbozza una sarcastica presa in giro ad un'industria che dovrebbe partire da un concetto artistico, e va oltre la questione-soldi, per ribadire un'eterna lotta di potere e una corsa verso il successo che appunto porta a detenere facoltà di scelta o meno. Da diversi anni De Niro vivacchia con titoli che sono l'ombra di quelli che hanno contraddistinto una carriera unica,se si esclude il suo secondo film da regista, "The good shepherd",e questo è uno dei più riusciti,in cui l'attore di "Toro scatenato" fornisce una buona prova,farcita di nevrosi e stanchezza,ma abilmente giocata su un tono da commediante d'esperienza:il difetto non è lui,è che satire sul cinema ne sono state presentate diverse in precedenza assai più ficcanti o acute.Peccato,perchè Levinson è un buon direttore di attori,che via via ha perso attrattiva sul pubblico,dopo aver realizzato blockbusters o comunque film presi in considerazione varie volte dall'Academy (senza sfavillare,ma raramente facendo cose condannabili,"Rivelazioni" a parte...):ma "Disastro a Hollywood" prometteva molto di più di quello che tutto sommato mostra.
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