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Cover Boy. L'ultima rivoluzione

Regia di Carmine Amoroso vedi scheda film

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La recensione su Cover Boy. L'ultima rivoluzione

di bradipo68
8 stelle

Due storie di ordinario precariato alla periferia romana.Due stranieri in Italia,senza lavoro,senza riconoscimento di ruoli all'interno della società se non quello di essere zavorre per il nuovo che avanza.Ma mentre uno dei due,Ioan,viene dalla Romania in cerca di un sogno(e si scontra con una realtà assolutamente priva di prospettive se non quella fatta di lavoretti saltuari sempre a rischio licenziamento,l'altro è italiano,Michele ha passato i quaranta anni,ha perso il posto di uomo delle pulizie alla stazione,ma quasi rifiuta di ammetterlo(continua a uscire tutte le mattine come se avesse ancora il lavoro) dopo che ha subaffittato un letto all'altro.I due si raccontano le rispettive solitudini,si intuisce che la nazionalità è solo un dettaglio di infima importanza.Sono le due facce di ua stessa medaglia, entrambi ai margini in un Paese in realtà poco accogliente,da sempre più visibili rigurgiti razzisti e in profonda crisi economica a dispetto dei proclami berlusconiani che si sentono durante il film.Ed è forse per questo che certa critica(dei giornali destrorsi) ha stroncato un film come questo,un po'come faceva l'eterno Giulio Andreotti ai tempi del cinema neorealista.Qui siamo lontani dal neorealismo,la struttura del film è moderna e pur nelle vistose limitazioni di budget il film non ha affatto un aspetto povero.Militante si,ma non per un partito politico:si parteggia per evitare la discriminazione,si descrivono periferie disperate e un umanità ai margini che pur crogiolandosi nella disperazione difficilmente fa notizia.Io trovo inaccettabile che si stronchi un film solo perchè descrive brutture reali come fa questo Cover Boy, affermando oltre alle classiche accuse di demagogia e ambiguità sessuale,che alla periferia di Mosca,New York o Rio de Janeiro si sta molto peggio(Adriano De Carlo,"Il Giornale" 21 marzo 2008).E pure se fosse vero che lì si sta peggio,per noi è una consolazione o serve per valutare un film dal punto di vista critico?Sicuramente è film carico di tensione omosessuale(ma praticamente mai allo scoperto) ma è capace di un analisi sottile di una relazione tra questi due uomini alla ricerca della propria prospettiva.Così come descrive minuziosamente l'ambiete che li circonda,compresa l'affittacamere Litizzetto destinata a essere sempiterna zitella e la Caselli nel ruolo della fotografa vampira:cattura l'immagine di Ioan ma anche qualcosa d'altro,cercando di sottrargli libertà e personalità.Non cerca un uomo,le basta una fotografia da plasmare come meglio crede E se per Michele la prospettiva è aprire un ristorante sul Danubio,per Ioan il sogno si concretizza grazie a lei che lo fa diventare modello rendendolo un immagine.E il successo è lì a portata di mano per una fotografia shock,ma come diceva Warhol il successo dura solo 15 minuti. Ioan infatti fugge in un moto d'orgoglio rifiutando di essere trattato come un oggetto e anche Michele lo fa a suo modo......

Su Carmine Amoroso

regia no budget ricca di inventiva

Su Luca Lionello

molto bravo

Su Chiara Caselli

era da tempo che non la rivedevo

Su Eduard Gabia

efficace nella sua apparente inespressività

Su Luciana Littizzetto

affittacamere zitellissma

Su Walter D'Errico

bravo

Su Francesco Dominedò

non male

Su Susan Lay

ok

Su Gabriel Spahiu

ok

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