Regia di Riccardo Milani vedi scheda film
Fra il 1997 e il 1998 l'imprenditore Giuseppe Soffiantini, bresciano, rimase in ostaggio per quasi otto mesi nell'appennino toscano di una banda di rapitori sardi. Nonostante i disperati appelli dell'uomo, peraltro malato, e lo scalpore che il caso era riuscito a suscitare presso l'opinione pubblica, le forze dell'ordine italiane non poterono nulla; Soffiantini si salvò soltanto pagando di tasca propria il riscatto.
Il controverso caso Soffiantini viene portato sul piccolo schermo da Riccardo Milani, futuro modesto autore di fiction sponda Mediaset, qui al suo primo lavoro per la televisione dopo due pellicole cinematografiche. Non è un instant-movie, ma quasi: i fatti raccontati risalgono a poco più di tre anni prima e il nome di Soffiantini era ancora piuttosto noto; ciononostante la sceneggiatura riesce a prendere sufficiente distanza dalla cronaca per affacciarsi sulla mera ricostruzione storica della vicenda. Questo perchè gli autori Valter Lupo e Luca Rossi partono sì dal romanzo autobiografico pubblicato dallo stesso Soffiantini, scritto con Tonino Zama, intitolato Il mio sequestro, ma senza aderirvi in maniera evidente. Qualche momento banalotto, esplicitamente finalizzato alla commozione del pubblico, e una dilatazione della trama necessaria per raggiungere le quasi tre ore di durata (cioè due puntate da prime time su Canale 5) sono gli inevitabili difetti dell'opera, che però sfodera un cast di tutto rispetto: Michele Placido, Tony Sperandeo, Anna Bonaiuti, Claudia Pandolfi, Claudio Santamaria, Elio Germano e Lino Capolicchio sono gli attori principali. Milani da questo momento produrrà all'incirca una fiction tv all'anno per svariati anni. 4/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta