Regia di Nick Love vedi scheda film
La vita normale di tutti i giorni per Tommy e i suoi amici è solo una parentesi amorfa,quasi non necessaria posta in mezzo alle partite,alle riunioni della firm(la tifoseria organizzata) del Chelsea e alla pianificazione delle trasferte con annesso piano di guerra contro gli hooligans di altre squadre superodiate come quelle dei Tottenham Hotspurs,del Millwall e dello Stoke city.Il film di Nick Love(nomen non omen stavolta perchè qui d'amore neanche l'ombra) è un viaggio senza ipocrisie e senza soverchi approfondimenti sociologici riguardante un gruppo di presunti tifosi la cui passione per il calcio sembra procedere di pari passo con quella per l'ultraviolenza e per le risse.Tutto filtrato attraverso lo sguardo di Tommy che è uno dei più coscienziosi del gruppo e quasi del tutto svuotato dell'ironia di altri film inglesi sul calcio.The Football Factory è un film per soli uomini dedicato alla loro (sub)cultura calcistica,alle serate trascorse al pub a fracassarsi il fegato a suon di pinte di birra e a parlare dei soliti argomenti maschili che vertono sempre sul calcio e sulle donne da portarsi a letto.E'un'opera che rasenta il documentario per la sua descrizione delle logiche animali che muovono il branco.In pochi risaltano:Tommy il protagonista,la voce nel coro,con il suo bel carico di incubi(il bambino bendato) e di rimorsi di coscienza,c' è Billy lo piscopatico del gruppo,padre di famiglia amoroso che si trasforma in un implacabile macchina da pugni e capocciate,c'è Zeb topastro d'appartamenti oggetto degli scherzi dei più vecchi della firm,c'è Harris ,il capo della firm occupato più che altro a limitare i danni provocati dalla psicopatologia di Billy e di molti altri.La violenza viene vista quasi come un passatempo,uno sfogo ed è catturata mediante sequenze che fanno dell'intensità il loro tratto distintivo.Curioso il personaggio del nonno di Tommy col suo sogno di trascorrere assieme al suo amico gli ultimi anni di vita al sole dell'Australia,una sorta di contrappunto ironico alla violenza drammaticamente esibita durante il film mentre è da rimarcare l'assenza totale di sequenze di calcio,neanche uno spicchio di manto erboso.Il calcio non è la ragione:ci viene suggerito uno spaccato sociale magari poco approfondito in cui la violenza usa una valvola di sfogo come un'altra per venire fuori.In questo caso il calcio.Perchè come direbbe un arrabbiato Shane Meadows This is England....
regia dal taglio documentaristico
buona prova
eccellente
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