Regia di Kim Chapiron vedi scheda film
Stravagante horror di produzione francese, per e con ragazzi, che mescola le suggestioni di tanto cinema made in USA incentrato sui pericoli provenienti dagli abitanti di località lontane dalle aree metropolitane: da "Un tranquillo weekend di paura" a "Non aprite quella porta", sino ai più recenti "Wrong Turn" e "The locals". Per una buona metà del film (se non di più) succede poco o nulla, ma l'affascinante ambientazione rurale, tra boschi silenziosi e casolari sperduti nei campi, e un senso di minaccia latente rendono accettabile la visione. Quando la sensuale Roxane Mesquida finisce per fare l'amore con due dei ragazzi del gruppetto, il film vira verso il genere erotico, accantonando la dimensione paurosa (ancora sotterranea) per dare spazio all'intento di eccitare lo spettatore; ma la digressione sexy dura pochissimo: l'amplesso a tre è bruscamente interrotto dal precipitare degli eventi verso un convulso finale in cui accadono fatti cruenti dentro una cornice dove molti particolari, non venendo spiegati, rimangono inutilmente e fastidiosamente sospesi ed enigmatici. Questo il limite più vistoso della pellicola. La performance istrionica e "satanica" (Sheitan in arabo significa Satana) di un inedito Vincent Cassel, nei panni del villico brutale e pazzoide, eleva però la visione da accettabile a piacevole.
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