Regia di Justin Chadwick vedi scheda film
La questione storica circa Enrico VIII,ed i giochi amari di corte che portarono al patibolo Anna Bolena è stata molte volte affrontata dal cinema,con film importanti ("Le sei mogli di Enrico VIII" e "Un uomo per tutte le stagioni"),e altri meno:certo l'argomento si presta ad interpretazioni di diverso tipo e filosofia,la presa di distanza dalla Chiesa di Roma è un evento-spartiacque di portata fondamentale,e se a Zinnemann interessava vedere la faccenda dal punto di vista di Thomas Moore per intraprendere un discorso sulla coerenza in politica,questo film di Justin Chapwick,regista che è attivo dall'inizio degli anni Novanta,ma ha girato di rado,sottolinea,più che altro,l'iniqua amministrazione del Potere volto interamente al maschile che distribuiva esecuzioni con criteri assurdi e tendeva a schiacciare le figure femminili di spicco. Pur realizzato con buona cura nell'allestimento scenico,nella fotografia accesa e nei costumi,e contando su un cast ricco di nomi da caratteri maiuscoli sui manifesti,"L'altra donna del re" non centra a dovere la gravità degli argomenti sostenuti,non esprime,come sarebbe stato nelle intenzioni,l'indignazione per i soprusi compiuti su esseri umani passati dagli agi alle condanne in men che non si dica per capriccio o convenienza,e soprattutto non gode di gran respiro cinematografico,anche se ci sono dei carrelli e dei tentativi di fornire inquadrature insolite in alcuni frangenti.Del cast,non convince soprattutto un torvo Eric Bana come imponente re Enrico,meglio figurano le sorelle in conflitto e ad un passo dalla tragedia ricongiunte Natalie Portman e Scarlett Johansson.Però è uno di quei film che,in altre mani alla regia,avrebbe potuto risultare migliore e più incisivo.
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