In un villaggio della regione dello Shinshu, la giovane contadina Shino è preda dell'intricata ragnatela tessuta dal pluriomicida Eisuke e da sua moglie Matsuko, in un crescendo di pulsioni erotiche e di violenza.
Note
Già un decennio prima de _L'impero dei sensi_ nessuno sapeva filmare come Oshima l'intreccio di Eros e Thanatos.
Nel Giappone degli anni sessanta si aggira un maniaco sessuale che prima uccide le sue vittime e poi le possiede carnalmente. Questi è Eisuke (Kei Sato), un uomo sposato con la candida maestra di scuola Matsuko (Akiko Koyama) ma ancora innamorato della sensuale Shino (Saeda Kawaguchi), una contadina sopravvissuta a un suicidio amoroso compiuto insieme a Genji (Rokko Toura), il sindaco neo… leggi tutto
Voto 5. Trama avvitatissima, anche se la storia in fondo è molto semplice ma presentata in modo volutamente contorto. Questa impostazione ostacola molto la resa drammatica, al punto che il film scivola nel razionalismo ricercato, perdendo spontaneità. [05.04.2008] leggi tutto
Nel Giappone degli anni sessanta si aggira un maniaco sessuale che prima uccide le sue vittime e poi le possiede carnalmente. Questi è Eisuke (Kei Sato), un uomo sposato con la candida maestra di scuola Matsuko (Akiko Koyama) ma ancora innamorato della sensuale Shino (Saeda Kawaguchi), una contadina sopravvissuta a un suicidio amoroso compiuto insieme a Genji (Rokko Toura), il sindaco neo…
Il capolavoro di Nagisa Oshima, La cerimonia (1971), dieci anni prima di Furyo - Buon Natale, mister Lawrence (con David Bowie e Riuychi Sakamoto, anche Takeshi Kitano) era lontano dal box-office, le opere del regista…
Un buon film, sulla spinta della nouvelle vague giapponese, con tutti i crismi tipici di quel movimento del cinema nipponico, capeggiato da cineasti come Imamura e, appunto, Oshima, che servì a rilanciare un movimento che cominciava a scontare la crisi, dopo il periodo d'oro degli anni Cinquanta: era morto Mizoguchi, Ozu, che muore nel 1968, aveva dato il meglio qualche anno prima, mentre…
Voto 5. Trama avvitatissima, anche se la storia in fondo è molto semplice ma presentata in modo volutamente contorto. Questa impostazione ostacola molto la resa drammatica, al punto che il film scivola nel razionalismo ricercato, perdendo spontaneità. [05.04.2008]
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Commenti (2) vedi tutti
una sorta di embrione de L'impero dei sensi dello stesso autore, e La vendetta è mia di Imamura, entrambi molto più compiuti.
commento di giovenostaUna macchina da presa che "scorre" sui volti dei protagonisti nei momenti più intensi, Un bianco e nero suggestivo.
commento di endimione