Regia di Lucio Fulci vedi scheda film
Ennesima gemma firmata Lucio Fulci, che non per nulla considerava “Beatrice Cenci” il suo capolavoro. Il “terrorista dei generi” questa volta è alle prese con una pellicola drammatica in costume, strutturata – forse - con la sceneggiatura più completa e riuscita tra tutte quelle utilizzate per i suoi film. Lo script propone una storia crudele fatta di violenze psicologiche e fisiche. La mano del “nostro” si vede e come, sia sotto il profilo del taglio registico sia per quel che concerne un certo gusto per il macabro e la violenza (ci sono assassinii con tanto di chiodi piantati negli occhi, ma anche un buona dose di sangue). Peraltro, Fulci si autocita (la scena con i cani che sbranano un poveraccio ricorda quella vista in “Le colt cantarono la morte e fu tempo di massacro”).
Attori più che sufficienti, la migliore è Adrienne La Russa. Meno incisivo del solito Tomas Milian. Bello e curato. Voto: 8+
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